Grande Nevicata: foto e ricordi dei nostri lettori

I ricordi scritti di getto tra nostalgia e aneddoti. Ma anche il senso pratico di chi vorrebbe che una nevicata così non tornasse più
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Quella verifica di Geografia a cui non si doveva mancare anche se le strade sembravano un dedalo di piste da bob. Il ricordo dei disagi, anche gravissimi, con cui i bresciani dovettero misurarsi. Una sciata spettacolare sul Monte Orfano. La nostalgia di molti, ma anche il senso pratico di chi si augura che una nevicata così non torni mai più.
 
Abbiamo raccolto le foto e i commenti arrivati dai nostri utenti via e-mail, Facebook e Whatsapp. Parole spesso scritte di getto che i lettori hanno tirato fuori dal cassetto di una memoria che - nel bene o nel male - resterà per sempre indelebile. Ve li proponiamo sotto forma di carrellata. 
 
 
Il ricordo di quelle giornate è ancora presente nella mia mente, in quanto abitando a Brescia in via D’Azeglio e lavorando come dirigente del personale - infermieristico e non - all’Ospedale di Chiari-Rovato, dovendo garantire la presenza dei turnisti per assistere i malati, sono partito da Brescia alle 3 del mattino in macchina, nessuna strada era libera, in città e sulla statale che portava a Rovato-Chiari. Ho rischiato di uscire di strada dopo la Mandolossa, arrivai a Rovato alle 6. Mancava acqua per dissetare e lavare i malati, ho chiesto di raccogliere la neve nelle pentole per poter lavare i malati, dalla cucina sono state prelevate tutte le bottiglie disponibili per dissetare i malati, parecchi turnisti non si presentarono in orario e bloccai il personale presente del turno notturno. Un’ausiliaria arrivò in servizio portata da un trattore. Così pure a Chiari. Il secondo giorno fui chiamato dal sindaco (in quanto ero presidente della quarta Circoscrizione): mi invitò ad un rientro immediato per disporre la rimozione della neve della zona Porta Milano-Fiumicello e Primo Maggio, mettendo a disposizione circa 3 milioni di lire. Mi recai in circoscrizione e con un collaboratore abbiamo contattato parecchie aziende per le pulizie delle strade. In tre ore abbiamo trovato la disponibilità di 2 ruspe e altri mezzi. La mattina alle 5 il sottoscritto era con il megafono in via Manara e altre vie invitando la gente a rimuovere le macchine che si trovavano in mezzo alle strade. Ricordo le lamentele dei cittadini per il grave disagio. A fine sgombro nessuno si è ricordato di quanto è stato fatto dalle Circoscrizioni. La riconoscenza non è di questo mondo.
Serafino Tregambe
 
La grande nevicata a Rovato mi ha permesso, con un amico alpinista e scialpinista, di fare la prima ascensione al Monte Orfano con gli sci, partendo, sci ai piedi, fuori dalla porta di casa in centro a Rovato. È stato il mercoledì pomeriggio quando è cessata la nevicata. Attraversata la via principale e saliti gli spalti, ci siamo diretti verso il Monte Orfano ed al primo tornante della strada per il Convento dell’Annunciata siamo entrati nel bosco attraverso il «percorso vita»: continuando a scattare foto in un paesaggio surreale, ad un certo punto abbiamo cominciato a sentire piante schiantarsi al suolo sotto il peso della neve e quindi abbiamo accelerato il passo sbucando nei pressi del «genuisì», dove abbiamo trovato i gestori del ristorante, saliti da Coccaglio a piedi, a misurare l’altezza della neve: 1 metro!!! Ci siamo poi diretti al monumeto ai caduti di Rovato e da lì abbiamo iniziato la discesa (si fa per dire): nonostante la forte pendenza che c’è dai pressi della chiesa di San Michele abbiamo dovuto spingere per scendere, poiché si affondava, nonostante gli sci, fino al ginocchio! Arrivati al convento ed iniziata la discesa per la strada, tenuta sgombra dai Frati stessi, abbiamo incrociato il «frate spazzaneve» col trattorino ed abbiamo dovuto salire sul bordo della strada, alto più di un metro, per poterci incrociare: noi sul bordo innevato parlavamo al Frate dall’alto al basso, talmente alto era il bordo strada! La discesa è poi proseguita normalmente e fino a casa non abbiamo tolto gli sci! Pomeriggio indimenticabile ed irripetibile.
Lucio Libretti e Vittorio Serina
 
Avevo otto anni, mia mamma era in ospedale per un brutto intervento, mio papà si è fatto 14 km a piedi pur di andare a trovarla... questo è amore.
Magda Fantoni
 
La grande nevicata dell’85 è stata per me la lotta per la vita... Ero piccola, 8 anni, febbre a 40, diagnosi del nostro medico di base: meningite fulminante, la bambina ha poche ore di vita se non viene ricoverata d’urgenza... L’ambulanza non arriva a hanno dovuto trasportarmi con la barella fino a piazzale della Repubblica a piedi... 1 ora per raggiungere l’ospedale Civile... L’ambulanza arrivò ed ero già in coma... I medici dissero: la bambina non si risveglierà e se si risveglierà, rimarrà offesa... 1 mese di agonia, al risveglio non sapevo camminare, scrivere, leggere e parlare... Una battaglia che durò per un altro mese per poi ritrovarmi nuovamente sul banco di scuola come l’avevo lasciato... Un miracolo! Ringrazio il Signore di avermi dato la gioia di poter vivere e assaporare la vita... perchè la vita è bella...
Barbara Zamboni
 
Mamma mia con mio marito che lavorava in cascina si ghiacciavano gli abbeveratoi delle mucche: dovevano farle bere con i secchi, parliamo di 120 mucche! E per andare in cascina 5 km a piedi. «Babba bia» che freddo.
Marilena Baiguera
 
Ho un ricordo fantastico. Camminando chiunque salutava, sembrava di vivere in un altra città. Magari nevicasse così stanotte e non smettesse per una settimana... un’occasione per conoscere i vicini di casa...
Giulia Baratella
 
Avevo 14 anni e mezzo! Che meraviglia quella neve! Tentai pure di andare a scuola: chi si dimentica che dalla mitica E. Ci fecero scendere tutti per spingerla sul ponte di via Volturno!! Che ridere! Mica saliva!
Olga Davini Rosa
 
Che ridere. Avevamo provato le catene costruite da mio marito. Gavardo-Virle 1 ora e 30. Sembrava un trattore, e arrivati all’altezza dell’Italcementi si è rotto tutto .Che fuori di testa siamo stati!
Maria Rota
 
Trentanni... avevo 25anni... ed ero incinta da 4mesi... e stato l’inverno piu bello della mia vita... e questa nevicata mi regalò un sogno.
Marina e Dario 
 
Mi ricordo il mio moroso, ora mio marito, Verolanuova-Pavone 3 ore continuava a fermarsi la macchina, gli si ghiacciava il gasolio con la famosa Ritmo...
Monica Parola
 
Avevo 15 anni. Abitavo come ora a Rezzato. Gente per strada con gli sci e persone che si aiutavano a vicenda. Bellissimo ricordo
Massimo Masto Maffolini 
 
Era uno spettacolo da vedere. Avevo 12 anni. Traffico fermo e tutti a piedi. Hanno chiuso la scuola una settimana intera, che felicità!
Eva Lazzari
 
Abitavo nella periferia di Brescia in una cascina isolata, 5 figli e uno in arrivo. Per fare arrivare gli spazzaneve mio marito ha dovuto dire una bugia, che stavo partorendo. Nonostante i disagi eravamo felici.
Giusy Benedetti
 
Allora già lavoravo: ricordo che quando ha iniziato a nevicare era domenica sera e tornavo da Bedizzole a Brescia. Ha smesso mercoledì. Una settimana a spalare neve a casa e al lavoro. Ricordo però che con le catene la mitica 127 l’ho usata tutti i giorni...
Luigi Friccaldelli Fialdini 
 
Nove anni... Subito dopo lo stupore per la quantità di neve intorno a me fui colpita dal silenzio nella strada... e poco dopo dall’euforia di sapere che la scuola sarebbe rimasta chiusa per molti giorni. Quella nevicata è uno dei ricordi indelebili della mia infanzia!
Francesca Remigi
 
Tanta strada a piedi, ma tante chiacchiere con tutti! Avevo 20 anni ed è stato bellissimo, ma quanta neve ho dovuto spalare!
Emma Guindani 
 
Ricordo si andava a scuola a piedi che bello!!!
Romina Pedersini
 
Me la ricordo con tanta nostalgia quella biblica nevicata. Ma avevo poco più di 10 anni. Ora, a 40 anni suonati, leggere che c’è qualche mio coetaneo a cui piacerebbe rivivere la stessa situazione... mi lascia un po’ di stucco. Perché se nell’85 pensavo alle scuole chiuse ed a giocare a palle di neve... un avvenimento tale oggi sarebbe per me (e per moltissimi) una rovina dalla quale sarebbe ben difficile risollevarsi.
Alessandro La Prova
 
Ricordo molto bene, era un mese che andavo al lavoro, ho dovuto pure sbadilarla. A 14 anni dopo pochi minuti mi tremavano le braccia.
Marco Filippini
 
Io non ho un bel ricordo. Ero caduto e tre costole rotte.
Roberto Bocchio
 
Evviva, dicevo:«Scuole chiuse e tanto divertimento. Bellissimi ricordi».
Angiola Gazzoli 
 
Che divertimento in slittino su tutti i cumuli di neve e le strade ghiacciate impraticabili per le auto, il mio compagno che ai tempi aveva già gli sci, si faceva a piedi le salite di Paratico e via in discesa libera: quando lo raccontiamo alle figlie sono incredule.
Barbara Mora 
 
Finito di spalarla dicembre 1984 per militare a San Candido,ho dovuto spalare anche al mio paese.
Pierluigi Ballini
 
Il mio ricordo è legato a mio papà che 30 anni fa da Lecce venne chiamato a Brescia per fare il bidello. Ci raccontò che fu un’esperienza bellissima, ma alquanto traumatica, soprattutto per i disagi del traffico.
Anna Buffo 
 
Camminando per i sentieri scavati per le strade,sembrava di essere su un’altro pianeta...avevo 8 anni.
Giordano Zanotti
 
Mi ricordo eccome: avevo 16 anni. Che disagio al freddo e al buio a piedi: 1 metro di neve e quella accatastata per le strade copriva le finestre delle camere da letto al piano superiore. Eravamo arrabbiati, ma anche felici.
Bianca Rossi
 
Avevo 20 anni e studiavo medicina a Pavia. Quel mattino per arrivare all’ateneo sono partita alle 7 con il treno per arrivare a Pavia nel primo pomeriggio! Bellissimi ricordi!
Patrizia Fornari
 
Come non ricordare! Ore 8.00 a piedi da S. Polo a corso Zanardelli per andare a lavorare alla libreria Serra Tarantola. Un’avventura straordinaria.
Aldacarla Pasinetti
 
Ricordo una sera senza elettricità, a giocare a carte a lume di candela, e le sere successive a giocare in mezzo alla neve con gli amici. Avevo 16 anni.
Eliana Elix
 
Già 30 anni sono passati? Che pacchia la scuola era chiusa per il tetto traballante.
Simona Ferrai
 
Io mi sposai proprio quel gennaio dell’85! Quanta neve e che freddo.
Patrizia Cavagna 
 
Avevo 21 anni. Mi trovavo per il servizio militare a Belluno, Alpino del 7° nella allora Brigata Alpina Cadore, Coro. In quei freddi giorni ero stato dislocato, assieme ai miei commilitoni del Coro e della Fanfara, alla polveriera di Volpago del Montello nei pressi di Montebelluna (Treviso). Mi ricordo che ero di guardia a uno dei cancelli della polveriera, quando cominciarono a cadere i primi fiocchi di neve. Tra me e me pensavo che sarebbero stati una compagnia in quelle due ore di guardia. Poi, col passare delle ore, si è intensificata la nevicata e lo spessore era arrivato addirittura a metà del cancello. Comunque quella nevicata la ricordo ancora come se fosse stata ieri, e non trent’anni fa. Resterà per sempre legata ad un anno importante della mia vita!
Damiano Signorini
 
Avevo 14 anni abitavo a Lumezangeles, lavoravo da 5 mesi a Villa Carcina. E saltai un solo giorno di lavoro. 
Maurizio Cardini
 
Vivevo un folle innamoramento che la neve neanche la vedevo!
Ketty Tognazzi
 
Mi ricordo ancora, abitavo con una mia amica, lei infermiera, praticamente ha vissuto in ospedale x problemi di turni e spostamenti; io andavo e tornavo a piedi dal lavoro... momenti unici...
Alessandra Tagliabue
 
Ero partito la sera col camion per la Germania verso Amburgo. Sono rimasto fuori 9 giorni. Come dimenticare?
Rolando Bombardieri 
 
Ero in giro per negozi perché a Maggio di quel 1985 fantastico mi sono sposata!
Stefania Margo
 
Vivevo a Brescia da qualche mese, per la prima volta ho assistito a questo grande evento provenendo da una città di mare, dapprima mi sono entusiasmata, ma poi con le difficoltà che ho incontrato, raggiungere il posto di lavoro e quant’altro mi hanno portato a pensarla diversamente: la neve sta bene in montagna.
Teresa Bellone de Grecis
 
Io c’ero 1 metro e 20, che spalate! Per fortuna c’erano dei contadini con il trattore che aiutavano i bisognosi.
Terry Melotti
 
Bellissima settimana: niente lavoro e giornate passate al bar del piccolo paesino con amici e amiche giocando a carte. E per spostarci una 500 strapiena di persone. Bellissimo.
Loredana Damonti
 
Ero militare proprio a Brescia (caserma Venaria) con i vtc a rimorchiare i camion impantanati.
Luca Rossi
 
Sedici anni, alla Pendolina dove abitavo c’era chi usava gli sci... bellissimo
Mara Finulli
 
Dieci giorni a casa da scuola.. .e tante palle di neve lanciate, altro che social network.
Gianluca Stefanina 
 
Partite di calcio in piazza S. Alessandro davanti al vecchio tribunale: il parcheggio era il nostro campo.
Angelo Capra
 
Sì, ricordo bene, era bellissimo. I miei gemelli avevano due anni, avrei voluto fare una foto loro piccoli con vicino una muraglia di neve ma eravamo troppo preoccuparti e dovevamo spalare la neve dal capannone e dalla stalla. Comunque bel ricordo: ne verrà ancora tanta così?
Nadia Cigala
 
La mia bimba aveva 5 anni e la neve era più alta di lei!
Maria Rosa Ragazzoni
 
Avevo 10 anni, per una bambina era il massimo, divertimento in cortile e niente scuola per una settimana... Ovviamente chi pensava ai disagi... Vivevo solo nella mia beata innocenza e nel beato silenzio che quei giorni aleggiava nell’aria.
Francesca Prandelli
 
Io sono di Lumezzane, mi ricordo mia mamma: «Stamattina per andare al lavoro è meglio che netti gli stivali, ha nevicato tutta notte». Sono uscita di casa e la neve mi arrivava sotto l’ascella. Nemmeno con gli stivali da pesca ne sarei uscita indenne... Sono arrivata in ufficio camminando per 2 km, la porta era praticamente sepolta dalla neve, ho cercato la serratura e come ho aperto la porta sono entrata in ufficio accompagnata da una mini valanga...
Ely Marty Febrary
 
Mi ricordo: mi avevano lasciato a casa dal lavoro 3 giorni, non si riusciva a circolare!
Laky Cava 
 
Alcune vie del centro storico erano diventate piste da bob... ai lati l’altezza faceva quasi paura. Avevo un’amica al Civile, il cibo arrivava con i mezzi dell’esercito. La neve spalata e portata nel piazzale della Om aveva formato una montagna che a fine giugno non era ancora scomparsa. Che giorni!
Manuela Minoggio
 
Pavia wow! Avevo 11 anni... Ero in pensiero per mia mamma che dalla Bassa dovette andare al lavoro a Chiesanuova. A piedi! Io con mia sorella dalle vetrate del collegio controllavamo l’altezza della neve caduta in base allo sparire dell’angioletto della fontana nel centro del cortile.
Elena Sbaraini
 
Dovevo andare a scuola per forza. Il professore di Geografia disse che chi fosse mancato per l’estemporanea di Geo avrebbe preso 2. Sono arrivata alla fermata del pullman che da Quinzano andava a Verolanuova. Sono riuscita ad arrivare a scuola, ma era chiusa. E lo è rimasta per una settimana.
Susanna De Ponti 
 
Io avevo 9 anni e ricordo come ieri la mitica 127 del mio papà con le gomme chiodate. Era a disposizione di tutto il vicinato. Senza acqua, senza corrente. Ci si scaldava con mezzi di fortuna tipo legna nella latta di ferro o fuoco acceso. Bellissimi momenti.
Paola Togni
 
Come no! Ricordo benissimo... Mi hanno investita e ho fatto sei mesi a letto immobilizzata, con fratture allo sterno e un ginocchio a pezzi.
(Utente Facebook)
 
Avevo 19 anni: tutti a piedi, strade ovattate, si sentiva scricchiolare la neve sotto i piedi. Mi ricordo mio papà che mentre si passeggiava la domenica pomeriggio per le strade del paese iniziò con dei giovani ragazzi a fare a palle di neve. Si è divertito come un bambino... Che bei ricordi, quanta neve, quanto freddo, la neve accumulata è rimasta fino a Pasqua... E adesso si lamentano se arriviamo a zero gradi con l’anticipo del meteo che insistentemente ci bombarda con la frase «freddo in arrivo», oppure «temperature in calo». E siamo in inverno!
Elena Facconi
 
Che inverno indimenticabile! A Gambara mancò la corrente per 3 giorni, per avere l’acqua si faceva scioglie la neve, era tutto ghiacciato. Bellissimo!
Monica Vitale 
 
Avevo 7 anni: che ricordi e che rischi si correvano scavando tunnel sotto montagne di neve.
Roberto Trainini
 
Ho praticamente perso il lavoro quel giorno, è crollato il tetto del capannone per troppa neve, la concessionaria che doveva aprire a giorni si è ritrovata con moltissime auto danneggiate... Tra l’altro sono stato il primo ad arrivare e vi lascio immaginare lo shock. Non ne ho un bel ricordo.
Massimo Arici
 
A Pozzolengo c’erano ghiaccioli che dal tetto del pollaio dei miei nonni scendevano di parecchi centimetri... Non ricordo però se in quei giorni sono andata sempre a scuola.
Emanuela Cobelli
 
Undici anni... Che spettacolo quella neve! Cercai di andare a piedi a scuola, ma mi arrivava alle spalle! Mio papà andava al lavoro a piedi. Stadio/centro. Tutti i giorni per me che stavo ad aspettarlo alla finestra era un eroe.
Laura Busecchian
 
Avevo 13 anni. Scuola chiusa una settimana e ricordo mio papà ed i vicini a spalare neve nel cortile e davanti alle uscite dei garage. Non facevano in tempo a spalarla che si era già punto e a capo... Più vista una nevicata così qui in pianura.
Monica Chiodoni
 
Era bellissimo vedere la gente tutta a piedi, e il silenzio ovattato della neve, ma anche l’assenza di traffico.
Giuseppina Iemma
 
Il 15 gennaio 1985: giorno speciale, quello della nascita della mia splendida e unica nipote.
Luciana Benini
 
Ricordo che era arrivata a un metro di altezza! Siamo partiti per andare al Civile dove era ricoverato mio papà, ma è stato impossibile arrivare all’ospedale in macchina e siamo dovuti tornare indietro!
Giusy Casella
 
A Edolo niente neve ma un freddo... In quei giorni avevamo aperto un laboratorio in società. Una settimana per arrivare a scaldare il locale... che ricordi!
Silvia Parolari
 
Ero una bambina di 9 anni e penso che, come per tutti i bambini, quella sia stata un’esperienza unica e indimenticabile.
Enrica Bresciani
 

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