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La studentessa e l’alternanza scuola-lavoro tra quattro continenti

La 17enne Carolina Peri contatta i principali cantieri navali nel corso del suo stage in Becom
Carolina Peri (al centro) con la sua tutor Erika Dossena e l’amministratore unico di Becom Alfredo Rabaiotti - © www.giornaledibrescia.it
Carolina Peri (al centro) con la sua tutor Erika Dossena e l’amministratore unico di Becom Alfredo Rabaiotti - © www.giornaledibrescia.it
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Non basta dire che i giovani sono il futuro, bisogna porli nelle condizioni di poterlo dimostrare. Mettere in dialogo i più grandi cantieri navali del mondo e una studentessa di 17 anni può per esempio essere un buon modello da seguire.

La storia di Carolina Peri, ragazza che frequenta il quarto anno di Relazioni internazionali e marketing all’Iis «Einaudi» di Chiari, racconta proprio questo. La giovane, che parla e scrive e fluentemente quattro lingue (italiano, inglese, francese e spagnolo), è stata infatti incaricata dalla società di consulenza strategica Becom di contattare, direttamente e con il supporto di Parema (società di Calcinato leader nella produzione di accessori per la nautica) i più grandi cantieri navali sparsi in quattro continenti, che rappresentano il 100% dei produttori di imbarcazioni nel segmento luxury.

Ma facciamo un passo indietro. «Siamo stati contattati dalla docente Claudia Franchi per ospitare uno stage in marketing e consulenza d’impresa - racconta Alfredo Rabaiotti, alla guida di Becom -. Il colloquio con Carolina si sè volto esattamente come se lei fosse una professionista, non una studentessa». Una modalità già di per sè responsabilizzante «e che se all’inizio mi ha un po’ spiazzata mi ha stimolata» spiega la ragazza.

In azienda Rabaiotti e Peri, affiancata dalla tutor Erika Dossena, hanno insieme sviluppato un progetto, formativo ma anche e soprattutto di business, che potesse servire sia a Becom sia alla giovane. Una sponda è arrivata dalla Parema, cliente di Becom «con la quale stiamo creando un nuovo percorso per la valorizzazione dei servizi» spiega Rabaiotti.

Si è così pensato di sfruttare le competenze linguistiche e tecniche della studentessa con la vocazione internazionale di Parema (è in contatto con i principali cantieri navali mondiali) e la business strategy propria dell’azienda con sede in via Tartaglia. «Abbiamo sviluppato un audit internazionale che ha come destinatari proprio i cantieri navali, sparsi in quattro continenti - racconrta Carolina -. Contattando direttamente le aziende chiedo loro che conoscenza hanno dei prodotti made in Italy, della percezione nei confronti del mercato italiano e della volontà di approfondirlo in futuro». Un lavoro fatto di relazioni e di competenze, tagliato su misura sulla ragazza.

E i risultati, grazie all’elaborazione di Becom al patrocinio del polo tecnologico Csmt, confluiranno in un seminario che si volgerà nei prossimi mesi.

«I giovani sanno leggere le relazioni e conoscono gli strumenti del contemporaneo - sottolinea Rabaiotti -. Noi invece abbiamo il compito di fornir loro valori e conoscenze che li mettano nelle condizioni di esprimere a pieno il loro potenziale». Ciò però può avvenire soltanto ascoltando le richieste e i suggerimenti che dalle nuove generazioni giungono, nonchè responsabilizzando i giovani fin dal principio. «L’esatto opposto è accaduto a una mia compagna di classe - racconta Peri -, costretta per tre settimana a riordinare archivi e persino in alcune occasioni a pulire i pavimenti».

Negli uffici di Becom invece la 17enne si è trovata davvero a tu per tu, telefonicamente e tramite mail, con colossi economici da miliardi di euro di fatturato. «Un po’ di timore iniziale c’era lo ammetto ma, forse anche per come sono fatta io, è presto sparito lasciando spazio al desiderio di far bene - racconta -. Sto imparando che il mondo del lavoro non è un botta e risposta come a scuola ma richiede pazienza e bilanciamento, tra i nostri interessi e quegli degli altri».

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