La startup Amalia Care crea l’algoritmo che fa incontrare assistenti e anziani

Parla bresciano la startup innovativa che mette l’intelligenza artificiale al servizio dei più fragili. E come spesso accade, nasce da una esperienza di vita vera. A fondare Amalia Care, nel 2020, sono infatti le imprenditrici Sonia Paonessa, con esperienza pluriennale nell’assistenza familiare, ed Eliana Pèrez, figlia di assistente familiare.
«Attraverso i nostri vissuti personali e professionali - raccontano - ci siamo rese conto che vi era un gap nei servizi di assistenza alle persone fragili, principalmente nella ricerca e selezione del giusto caregiver. Per questo, abbiamo pensato di lasciare i nostri lavori precedenti e creare il nostro progetto, puntando principalmente a cambiare il metodo di selezione, facendo in modo che ogni famiglia possa trovare la persona ideale per la situazione specifica: un assistente in grado di inserirsi nella vita dell'anziano e di costruire un rapporto duraturo con la famiglia».
Il modello
Detto e fatto. Coniugando il pragmatismo tipicamente femminile con l’altrettanto caratteristica capacità di cura, le due donne studiano un modello per facilitare l’incontro e la gestione di badanti professionali per l’assistenza agli anziani.
Come? Si parte dallo studio approfondito della situazione della persona da assistere, si individuano tutte le caratteristiche che deve avere il caregiver ideale ed infine, attraverso algoritmi e domande adattive, la startup è in grado di individuare il match perfetto, quindi l’assistente familiare con il giusto mix di esperienza, competenza, disponibilità e tratti caratteriali.
I numeri
Oggi l’attività di Amalia Care copre 19 regioni ed ha già gestito 635 famiglie, ricevuto oltre 57.950 candidature di badanti e generato quasi 3,5 milioni di euro di stipendi per i lavoratori. «Tra i nostri obiettivi - aggiungono le co-founder - vi è quello di consolidarsi nel mercato italiano, implementare la tecnologia, supportare almeno 700 famiglie nella ricerca del caregiver adatto alle esigenze del proprio anziano e aprire due sedi, nello specifico a Milano e Torino».
Del resto, il mercato è certo interessante. In Italia, stando ai dati elaborati dalla Sda Bocconi, oggi le badanti sono circa 1,12 milioni, per il 91% donne e per il 70% straniere: il numero, inutile dirlo, è destinato a crescere per un fattore puramente demografico, dal momento che nel 2042 si prevede che gli over65 saranno quasi 19.000.000, il 34% della popolazione e le fasce di età che cresceranno di più saranno quelle di 75-84 anni e di 85 anni e più.
La strategicità del servizio cresce se si pensa che il problema riscontrato da molte famiglie alla ricerca di un badante consiste nella difficoltà di distinguere questi professionisti qualificati dalle persone senza esperienza. Ecco allora che la piattaforma diventa una vera alleata di serenità, ancor più se si pensa che Amalia fornisce anche supporto contrattuale e assistenza.
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