Etica e responsabilità disegnano la rotta del futuro di Parema
Non ci si può nascondere, il contesto economico è preoccupante. Il caro energia e la difficile reperibilità di materie prime, problemi ingigantiti dal conflitto in Ucraina, pesano come macigni sul futuro prossimo delle aziende, bresciane e italiane.
Ma quasi a prevedere le difficoltà del futuro, la Parema di Calcinato, da quasi 50 anni leader nella produzione di accessori per la nautica, ha messo in atto una strategia a dir poco lungimirante. «In magazzino abbiamo già tutte le materie prime necessarie a soddisfare gli ordini da qui a giugno - spiega Manuela Padovani, cfo e mebro del cda dell’azienda fondata dal padre Renato (è attualmente presidente) -. Lavoriamo con diversi cantieri navali, settore nel quale l’Italia è leader mondiale».
E proprio dal dialogo costante con queste realtà, «le ho contattate telefonicamente una ad una» rivela Padovani, è nata l’idea di non ricorrere al mercato di volta in volta a seconda degli ordini ma di avere a disposizione in magazzino tutto quanto il necessario.
Parliamo di materie prime quali il vetro, l’acrilico, l’alluminio, l’acciaio e il polietilene, tutti materiali che hanno visto negli ultimi tempi i prezzi schizzare alle stelle. Averli già a disposizione significa non applicare maggiorazioni di prezzo: «Siamo un’azienda e ovviamente come tale dobbiamo guardare alla marginalità - sottolinea l’imprenditrice -. Siamo però consapevoli di avere anche un importante ruolo sociale e ciò ci ha convinti a non aumentare i prezzi. Una scelta che abbiamo fatto nel rispetto dell’etica del lavoro e con responsabilità».
Etica e responsabilità sono perciò le chiavi per capire da un lato la scelta di immagazzinare materie prime, dall’altro il sucesso della Parema, che nel 2021 ha fatturato 10 milioni di euro e che conta un organico di 50 persone.
«Ciò che facciamo come famiglia e come impresa si riflette sia sugli stakeholder che sulle persone che lavorano con noi - aggiunge la cfo -. Il nostro agire implica delle conseguenze e questa è la bussola che ci muove fin dalla nostra nascita».
La strategia
Un patrimonio imprenditoriale e valoriale che la Parema, affiancata dalla società di consulenza organizzativa e imprenditoriale Becom, vuole ora valorizzare al massimo, sia verso l’esterno sia all’interno della sua stessa organizzazione. Da ciò ha preso perciò il via un percorso che portato alla stesura di un protocollo etico di filiera.
«Il passo successivo è stato avviare un piano di brand identity strategica - sottolinea l’amministratore unico di Becom Alfredo Rabaiotti -. Non solo infatti la famiglia Padovani ha portato al successo la sua azienda ma l’ha fatto sfruttando la forza dei suoi valori, della sua responsabilità nei confronti del territorio e di tutta la sua supply chain».
Centrale in questo percorso è il coinvolgimento delle maestranze che rappresentano il cuore della Parema, «con l’obiettivo, concreto e non semplicemente a parole, di coinvolgerle nella crescita aziendale e nella definizione delle strategie future» spiega Manuela Padovani.
Perchè l’azienda di Calcinato, «che dopo la crisi del 2008 ha vissuto anche momenti non particolarmente floridi» rivela la cfo e direttrice marketing, ha investito fortemente negli ultimi anni anche dal punjto di vista strettamente produttivo. «Abbiamo acquistato macchine e tecnologie 4.0 - rivela Padovani -. Crediamo infatti fortemente nella digitalizzazione e nella sua spinta propulsiva. Per applicarne al meglio i dettami e sfruttarne le potenzialità serve però il coinvolgimento di tutti, clienti, fornitori e soprattutto lavoratori».
Digitalizzare un’azienda è infatti prima di tutto un processo culturale, che se poggia sul senso di responsabilità e su valori saldi è destinato ad avere successo.
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