Italia e Estero

Ucraina, imprese bresciane in allarme: una su tre teme blocchi

Cordua (Apindustria): «Scenario drammatico». Confartigianato valuta in 372 milioni di euro l’export a rischio
L’export bresciano a Mosca e Kiev vale 372 milioni - © www.giornaledibrescia.it
L’export bresciano a Mosca e Kiev vale 372 milioni - © www.giornaledibrescia.it
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L’emergenza umanitaria è al primo posto. Ma le imprese bresciane iniziano a fare i conti anche con le conseguenze sull’economia provocate dal conflitto ucraino. E lo scenario rischia di farsi «pesantissimo». Il mondo produttivo viene da due anni durissimi: prima la pandemia, poi il caro energia, con le bollette schizzate alle stelle. Ora l’invasione dell’Ucraina decisa da Putin che ha portato a nuovi rincari nelle materie prime e nel gas.

Ma anche ad un allungamento dei tempi di consegna nelle forniture. Tanto che, secondo un’indagine di Apindustria Brescia, un’azienda su tre teme la possibilità di blocchi nella produzione.

Lo scenario

«Innanzitutto - spiega il presidente di Apindustria Confapi Brescia, Pierluigi Cordua - mi sento di fare eco alle dichiarazioni del nostro presidente nazionale Maurizio Casasco. La crisi umanitaria e il ritorno alle armi nel continente europeo generano sgomento e grave preoccupazione. La solidarietà e la vicinanza sono massime nei confronti del popolo ucraino, così come l'auspicio di una rapida risoluzione che ristabilisca libertà e sicurezza alla popolazione civile. A tale scenario drammatico - continua Cordia - si somma il rischio di una messa a repentaglio della tenuta economica del sistema produttivo, in larga parte ancora in ripresa dallo shock causato dalla pandemia.

I livelli delle quotazioni di energia e materie prime rischiano di toccare ulteriori massimi, così come la supply chain di numerosi comparti produttivi potrebbe essere esposta a carenze o, peggio, a vere e proprie interruzioni».

Già nell’ultima analisi congiunturale emergevano le prooccupazioni delle imprese associate per il 2022. Ora la nuova indagine dell’Ufficio Studi Apindustria Brescia fotografa un quadro ben più preoccupante. Mosca è il mercato di approvvigionamento per il 7% delle imprese, ma soprattutto è rilevante mercato dì destinazione, con cui lavorano poco meno di tre aziende su dieci. Il 4% degli intervistati importa materiali dall’Ucraina e il 13% trova nel Paese un mercato di destinazione delle proprie produzioni.

La situazione emersa in queste ore ha accelerato ulteriormente le preoccupazioni delle imprese associate: i timori si concentrano sui rincari energetici. Per 7 imprese su 10 è alle stelle, per un ulteriore 15% ha valore 4 su una scala di 5.

Non solo costi

A preoccupare le imprese di Apindustria Brescia è il rischio di allungamento dei tempi di consegna di forniture sia a mercato interno che estero così come il timore di ritardi nel lead time. «Uno scenario che raggiunge il punto massimo per il 34% degli intervistati, prefigurando la possibilità di blocchi nella produzione» spiegano da Apindustria. Export.

Ma quanto vale l’interscambio commerciale tra Brescia, la Russia e l’Ucraina? In base ai dati dell’Osservatorio di Confartigianato Lombardia, il complesso delle esportazioni bresciane nei due paesi negli ultimi 12 mesi ammonta a 372 milioni di euro, l’81% diretto verso la Russia, mentre l’import raggiunge i 102 milioni di euro determinando un saldo positivo per 270 milioni. Confartigianato Lombardia sottolinea il rischio che ora si ripeta quanto già avvenuto in Russia a seguito del precedente conflito russo-ucraino di otto anni fa, con le consueguenze interamente scaricate sulle esportazioni verso la Russia dove negli ultimi 12 mesi sono stati venditi prodotti lombardi per un valore di 2.121 milioni di euro.

Le sole imprese bresciane hanno esportato in Russia prodotti e materiali per 301 milioni di euro, ora a rischio. «Il pensiero va prima di tutto alla popolazione ucraina che da giorni s sveglia con un’alba di guerra. Il nostro appello è uno: lavoriamo per gli interessi comuni e per salvare vite umane. Bisogna fermarsi subito perché le conseguenze umanitarie ed economiche di un conflitto del genere sono drammatiche» commenta il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia, Eugenio Massetti.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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