Torri Solare, nel dna la produzione di pannelli fotovoltaici

Le Cer sono una formula relativamente recente, ma c’è chi la via al fotovoltaico l’ha tracciata nel proprio Dna sin dalle origini. È il caso di Torri Solare, l’azienda di Manerbio produttrice di moduli fotovoltaici completamente Made in Italy. Un modello costruttivo unico, che niente ha a che vedere con i pannelli venduti in Italia, ma provenienti per la maggior parte dall’Asia e realizzati secondo un criterio che mette in secondo piano qualità, affidabilità e robustezza. Lo sottolinea Michele Torri, terza generazione di una famiglia di imprenditori del settore fonderie di alluminio, che ha deciso di investire nel business del fotovoltaico con uno stabilimento dedicato.
Il percorso
«Avevo vent’anni – racconta Torri – quando ho lasciato la facoltà di Ingegneria per avviare la Torri Solare con mio padre Giulio. Sua é stata l’intuizione che ho subito abbracciato, prima di tutto per l’entusiasmo di avviare un percorso insieme e poi per l’idea di voler portare la cultura familiare produttiva nel fotovoltaico. Il primo slogan – prosegue l’imprenditore trentasettenne – fu “Perché produttori si nasce”. Dopo qualche anno mio padre tornò a concentrarsi sulla fonderia di famiglia, fondata dal nonno negli anni ‘70 ed oggi gestita da lui insieme a mio fratello Luca, mentre io decisi di credere nello sviluppo del settore acquisendo in autonomia la Torri Solare. Avevo 26 anni, e oggi ho 17 anni di esperienza nel settore». A fare da sfondo è stata, e continua ad essere, una cornice valoriale, che «a volte ci premia, altre le spinte esterne sono molto forti. Ma, come dico spesso, non ci spostiamo di un millimetro».
Torri Solare dunque investe, forte della tradizione imprenditoriale che Michele rappresenta: nel prodotto, nel processo produttivo, nell’infrastruttura aziendale, nel personale. «Negli ultimi tre anni gli investimenti sono stati molto importanti, sostenuti dalla mia visione di lungo periodo e sicuramente non spinti da incentivi o speculazione. Al punto che alcune scelte coraggiose sono anche costate negli anni piccoli traumi sul fatturato, o comunque ristrutturazioni aziendali, per poi sempre tornare nel breve periodo a crescere e posizionarci ancora più forti di prima».
Ricerca
Il cuore del progetto è la produzione, che avviene sotto la guida di un team di ricerca e sviluppo guidato dall’ing. Ravani (che collabora anche con l’Università degli Studi di Brescia), col quale sono stati messi a punto sistemi di accumulo e batterie di ultima generazione a celle di ioni di litio con un sistema di compressione delle celle in grado di stabilizzarne fortemente le performance, allungando così la durata.
«Vi sono installatori – puntualizza Torri – che scelgono di comprare pannelli fotovoltaici a basso costo, che oggi si trovano anche a 50 euro cadauno al bancone, non interessandosi alla qualità o comunque vendendo il prezzo di volta in volta più basso. Per far capire al pubblico, con quell’importo noi acquistiamo il nostro vetro speciale e due strati di polimero: sostanzialmente il nostro è un prodotto che costa più del doppio. Unico nel suo modello costruttivo, è risultato otto volte più resistente alla grandine, tre volte più robusto al calpestio e al carico statico e pesa oltre il 20% in più rispetto allo standard di mercato».
Tutte carte in regola per entrare a pieno titolo nel mondo delle Cer: l’azienda bresciana l’ha fatto avviando la Cer Nazionale Torri attiva su tutto il territorio italiano, che promuove come tema sociale e collettivo la tutela del sistema Italia, la quale include anche l’eccellenza tecnologica e la cultura industriale del nostro Paese.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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