Garda

Vandali contro il presepe di Salò: il Gesù bambino buttato nel lago

La statua è stata immediatamente recuperata dal fondale e riposizionata al suo posto
  • Il presepe di Salò vandalizzato
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Il presepe dell'associazione Amici dei Vigili del fuoco volontari di Salò è stato ancora una volta oggetto di un atto vandalico, dopo gli episodi che lo hanno visto interessato negli anni passati. La notte scorsa Gesù bambino è stato tolto dalla sua culla e gettato nelle acque antistanti il sito che ospita la Natività. San Giuseppe invece è stato rimosso e messo sopra la mangiatoia.

«Si tratta ovviamente di un gesto che va oltre la normale comprensione di disagio sociale, di intolleranza verso altre forme di credo, ma che rientra a pieno titolo in un più ampio ventaglio di ignoranza e di strafottenza - scrivono su Facebook i volontari -. Ogni anno i Vigili del fuoco volontari di Salò si preoccupano di manutenere e abbellire il loro presepe che viene poi posizionato sul lungolago dedicandolo a tutta la popolazione salodiana, ai turisti e villeggianti che trascorrono le vacanze sul lago. Ecco proprio questi volontari che vengono allertati di giorno, di notte, in ogni condizione meteo non si pongono mai la domanda "chi andiamo a soccorrere" ... magari sei proprio tu che li hai chiamati».
 
Con un retino e pochi attrezzi il Gesù bambino è però immediatamente stato ripescato dal fondale e riposizionato nella culla al fianco di san Giuseppe e di Maria.

«Ti auguriamo che la tua coscienza ti aiuti a capire che è meglio fare qualcosa di concreto per gli altri e costruire un domani migliore piuttosto che rovinare l'oggi con questi gesti che ti avranno sicuramente messo in luce con i tuoi sodali ma poi a conti fatti non ti arricchiscono come uomo ma ne esci solo compatito - concludono gli Amici dei Vigili del fuoco volontari di Salò -.  Questo non è stato il primo episodio che ci ha fatto riflettere sull'opportunità di proseguire con la nostra presenza concreta, ma la decisione è stata che non saranno di certo atti di vandalismo come quello di stanotte a fermarci, perché siamo abituati a rimboccarci le maniche, a sacrificarci e a lavorare per portare avanti i valori in cui crediamo con orgoglio!».

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