LA VICENDA
Incidente nautico, torna a casa il gozzo su cui sono morti Umberto e Greta

Le indagini sull'incidente nautico dei carabinieri a Salò - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
Ha riportato a casa il gozzo. Quello che ogni giorno da un anno a questa parte è al centro dei suoi incubi. «E lo brucerei, non riesco più a guardarlo soprattutto dopo che l’ho pulito, l’ho liberato di tutto e ho buttato via i giubbini macchiati di sangue. Mi sono seduto, ho chiuso gli occhi e ho rivisto mille volte quello che può essere successo».
Enzo Garzarella non riesce più a contenere dolore, delusione, rabbia. Anche odio ad un certo punto. «Non perdono, non perdonerò mai. Non riesco» dice dopo aver saputo che è tornato in libertà chi guidava il motoscafo che ha travolto la barca sulla quale c’erano suo figlio Umberto, 37 anni, e Greta Nedrotti, di 24, uccisi sul colpo un’estate fa nelle acque del lago di Garda.
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