Garda

Depuratore del Garda, il Movimento 5 Stelle presenta «un esposto per falso in atto pubblico»

Nel mirino c'è il «Documento unitario dei sindaci gardesani» rilasciato dalla Comunità del Garda nel maggio di quest'anno
Il rendering del progetto del depuratore del Garda © www.giornaledibrescia.it
Il rendering del progetto del depuratore del Garda © www.giornaledibrescia.it
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«Dopo aver tentato tutte le strade possibili per far luce sull'iter che ha portato all'approvazione e alla pubblicazione del famoso e discusso: "Documento unitario dei sindaci gardesani" rilasciato dalla Comunità del Garda nel maggio di quest'anno, siamo stati costretti a rivolgerci alla magistratura». Lo annunciano la consigliera regionale lombarda del M5s Paola Pollini e il coordinatore bresciano (ex deputato e consigliere regionale) Ferdinando Alberti aggiungendo un altro tassello al complicato mosaico del depuratore del Garda.

«Abbiamo chiesto alla Presidente dell'ente interregionale, l'onorevole Maria Stella Gelmini, non solo la copia del "documento unitario" riportante le firme dei sindaci, ma anche l'atto di convocazione dell'assemblea dei soci e il verbale di votazione con i voti espressi dai primi cittadini. Non ricevendo alcuna risposta abbiamo richiesto i documenti ai diciassette sindaci bresciani "firmatari" del documento. Hanno risposto in due - spiegano i pentastellati -. Il primo inoltrandoci lo stesso documento già in nostro possesso, e rinvenibile in rete, ma che non riporta le firme dei sindaci. Il secondo invece ha risposto affermando di non avere votato e di non essere stato convocato a nessuna assemblea avente ad oggetto la votazione del documento in questione. Risposte che confermano tutti i nostri dubbi in merito al documento stesso, alla sua natura e agli effettivi firmatari».

E continua Pollini: «Il fatto in se non farebbe notizia non fosse che l'ente interregionale guidato dall'ex ministra sia un ente pubblico con uno statuto e precisi obblighi di pubblicità e trasparenza nei confronti dei cittadini e che l'ente rappresenta e parla a nome dei sindaci» 

Oltre a questo, prosegue Alberti, «la comunità del Garda è in prima linea sul progetto del nuovo sistema di collettamento e depurazione dei Comuni gardesani, tant'è che l'Associazione Temporanea di Scopo (Ats) Garda Ambiente, nata da una sua costola, è sottoscrittrice della convenzione del 2017 insieme a Ministero, Regioni e Uffici d'ambito che sta alla base del progetto.

Se a tutto questo aggiungiamo un mastodontico e palese conflitto di interesse che investe l'onorevole Gelmini da quando, nella primavera del 2021, nella duplice veste di ministra del Governo Draghi e presidente della Comunità del Garda, presentava una lettera al collega ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, al fine di ottenere il commissariamento della Provincia di Brescia proprio sul progetto dei nuovi depuratori del Garda. È evidente che su questi fatti non possiamo tacere e assecondare il tentativo in atto di far calare il silenzio sull'intera vicenda. Motivo per cui abbiamo ritenuto di rivolgerci alla magistratura».

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