Depuratore, Consiglio provinciale: «Impianto da fare a Lonato»
A un certo punto si è temuto il peggio. Per un istante si è avuta come l’impressione che la mozione Almici sul «progetto depuratore del Garda e nomina del commissario straordinario» potesse non passare, facendo implodere il Consiglio provinciale, che avrebbe così rinnegato se stesso e rivelato l’inadeguatezza di una classe politica chiamata in questo caso a difendere un Ente cui la Costituzione riconosce determinati compiti e caratteristiche.
Fortunatamente non è successo e quella mozione, che aveva come scopo principale rivendicare appunto il ruolo costituzionale della Provincia e quindi l’assenza dei presupposti previsti dall’articolo numero 120 della Carta - che chiarisce quando il Governo può sostituirsi agli altri organi dello Stato - è passata, ma non senza conseguenze: il centrodestra, spaccato in mille rivoli, ne è uscito decisamente lacerato, mentre, per decidere il da farsi, il centrosinistra ha avuto bisogno di una sospensione della seduta.
La mozione Almici (Fratelli d’Italia) è stata depositata in Broletto il 27 luglio, oltre il termine ultimo - una settimana prima della seduta - fissato dal regolamento consiliare. Per poterla accogliere è stato quindi necessario fissare una conferenza dei capigruppo urgente che decidesse come agire. Integrata con un emendamento del centrosinistra a firma Sarnico, i capigruppo di maggioranza e opposizione all’unanimità hanno ammesso la mozione nella seduta consiliare andata in scena ieri.
Gianluigi Raineri (Forza Italia) voterà contro, mentre a favore, oltre l’Almici, ci sarà anche Mariateresa Vivaldini (FI). Il centrodestra quindi, la principale forza politica che a livello regionale e nazionale declama l’autonomia dei territori, lascia il cerino in mano al centrosinistra che, spiazzato, chiede la sospensione della seduta.
Al rientro le posizioni si chiariscono con il voto: 11 a favore, 1 contrario e 3 che non partecipano. L’aula approva. Con la mozione Almici, il Consiglio provinciale fissa quindi dei paletti ben piantati nella Carta Costituzionale e invia a Roma un chiaro messaggio: «Lo Stato (il commissario straordinario) - si legge nel documento - deve rispettare le scelte effettuate dagli organi preposti (La Provincia, l’Ato e Acque Bresciane), operando al fine di consentire la rapida attuazione del sistema di collettamento e depurazione del Garda». Ergo: il depuratore si faccia, presto, a Lonato.
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