Economia

Vini Garda Doc, scende il grado alcolemico nel nuovo disciplinare

Previsto anche l’ampliamento della zona di produzione a una parte del comune di Castenedolo. Il presidente Fiorini: «Per noi è un passaggio strategico»
Il logo del Consorzio Garda Doc
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Nuove etichette, altre varietà d’uva, un grado alcolometrico inferiore, il debutto del «Cremant» e l’estensione della zona di produzione a una parte del comune di Castenedolo. Sono state approvate le modifiche al disciplinare di produzione dei vini Garda Doc. Il decreto ministeriale del 24 settembre 2025, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, introduce importanti novità, «pensate per rafforzare la competitività e l’attualità della denominazione, in equilibrio tra evoluzione produttiva e rispetto della tradizione di un territorio dalla vocazione vitivinicola millenaria», riporta una nota.

«Questa revisione del disciplinare - spiega Paolo Fiorini, Presidente del Consorzio Garda Doc – rappresenta un passaggio strategico per la nostra denominazione e per i produttori che ne fanno parte. È il risultato di un confronto costruttivo con il Ministero e con gli operatori del settore, con l’obiettivo di rispondere in modo concreto alle nuove esigenze del mercato e dei consumatori».

«La nostra missione – aggiunge Fiorini – è chiara: dare voce a un territorio unico, che ha saputo unire la tradizione viticola a una visione moderna e internazionale. L’aggiornamento del disciplinare è un tassello fondamentale di questo percorso, perché consente di valorizzare ulteriormente le peculiarità delle varietà autoctone e internazionali che convivono in quest’area, offrendo al consumatore un ventaglio di esperienze gustative coerente, riconoscibile e profondamente legato al Lago di Garda».

Il presidente del Consorzio Garda Doc, Paolo Fiorini
Il presidente del Consorzio Garda Doc, Paolo Fiorini

Sotto la lente

Entrano a far parte della denominazione il Garda Müller Thurgau, nelle versioni vino, frizzante e spumante, e il Garda Rebo, nella categoria vino fermo. Per le tipologie spumante e frizzante vengono inoltre aggiunte le specificazioni di vitigno «Garganega» e «Chardonnay».

Dal consorzio di Sommacampagna evidenziano, inoltre, che la Garganega, principale varietà autoctona a bacca bianca della Doc Garda utilizzata nella produzione di numerosi vini bianchi, anche spumanti, «negli ultimi anni è stata al centro di un’intensa attività di sperimentazione agronomica e, a partire dalla vendemmia 2025, potrà essere commercializzata anche nella versione “low alcol”, con un titolo alcolometrico di 9% vol». Il Garda Doc sarà così il primo vino fermo a bassa gradazione alcolica, segnando un importante passo innovativo nel panorama enologico nazionale.

Brindisi… europei

Se per le versioni rosé spumante e frizzante debutta inoltre la specificazione «Corvina», valorizzando una varietà autoctona tra le più rappresentative dell’area gardesana, tra le novità spicca anche l’introduzione del Pinot Grigio Ramato Rosato e, per la categoria spumante, del termine «Cremant», che avvicina la produzione gardesana agli standard qualitativi internazionali e alle più prestigiose tradizioni europee. 

Espansione… locale

Tutte le modifiche saranno attuabili già dalla campagna vitivinicola 2025/2026, segnando un nuovo capitolo nel percorso di crescita della denominazione. Tra di esse è prevista anche l’estensione della zona di produzione a una parte del comune di Castenedolo e la possibilità di utilizzare tutti i contenitori previsti dalle normative europee per il condizionamento dei vini Garda Doc.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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