Economia

Timken, siglato il patto per il rilancio: «Un risultato inedito»

Gli attori in gioco si impegnano alla reindustrializzazione del sito. Previsti altri 12 mesi di cassa integrazione straordinaria per i lavoratori
TIMKEN, LA GIOIA DEI LAVORATORI
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Dopo centodue notti nel buio si è accesa una un’intensa luce di speranza per i sessantadue lavoratori ancora in forza alla Timken. Sindacato, azienda, Confindustria e Regione hanno formalizzato una sinergia volta al rilancio dello stabilimento di Villa Carcina. Le parti hanno siglato un accordo unico nel suo genere in Italia, quantomeno per due aspetti. Innanzitutto, ogni attore in campo si impegnerà «a salvaguardare tutti i posti di lavoro - conferma una nota della Fiom Cgil - in primis perseguendo la reindustrializzazione del sito sulla base delle manifestazioni di interesse già raccolte (sono quattro i dossier sul tavolo, ndr)».

In secondo luogo, rimarcano dalla Camera del Lavoro: «Verranno coinvolte le Istituzioni del territorio (Provincia, Comunità Montana di Valle Trompia e Comune di Villa Carcina) affinché mantengano l’attuale destinazione d’uso del complesso industriale e contestualmente agevolino l’avvio di nuove attività industriali sul sito bresciano».

Il confronto

Era il 19 luglio quando la multinazionale americana ha annunciato (a sorpresa anche dei 105 addetti impiegati a Villa Carcina) l’imminente chiusura della fabbrica bresciana. Inesorabilmente, in un giorno di mezza estate la vertenza Timken si è aggiunta ai tavoli di crisi già aperti al Mise, come Whirlpool, Giannetti e Gkn. Situazioni, quest’ultime, che nonostante le recenti sentenze giudiziarie a favore dei lavoratori, per il momento lasciano ancora gli stessi dipendenti in una situazione di forte incertezza.

«Confindustria Brescia, sin dall'inizio, ha contribuito alla ricerca della soluzione della vicenda, nell’interesse del sistema economico locale e dei lavoratori - commenta il presidente degli industriali bresciani Franco Gussalli Beretta -. Allo stesso tempo, una parte importante degli addetti è già stata ricollocata in altre realtà industriali del territorio. Ci auguriamo, anche grazie al protocollo, di arrivare in tempi rapidi ad una completa risoluzione della crisi».

Sotto la lente

Nel documento sottoscritto ieri dalle parti, Confindustria Brescia si impegna a proseguire la «sensibilizzazione del territorio» per garantire la piena rioccupazione dei lavoratori e l’individuazione di potenziali investitori. In base al protocollo, inoltre, l’azienda e le organizzazioni sindacali definiranno un piano di gestione occupazionale per garantire ai lavoratori un sostegno per 12 mesi (attraverso la cassa integrazione straordinaria) e incentivi alla ricollocazione. Regione Lombardia, infine, metterà a disposizione tutti gli strumenti di politiche attive per incentivare la riconversione professionale sia dei dipendenti che verranno impiegati nell’iniziativa industriale che dovesse costituirsi sul sito, sia dei lavoratori che troveranno soluzioni occupazionali diverse in altre imprese del territorio.

«Questa difficile vertenza - chiude il segretario della Fiom Cgil di Brescia, Antonio Ghirardi - ha trovato una positiva conclusione grazie all’impegno straordinario delle rsu e dei lavoratori della Timken, che hanno presidiato l’azienda giorno e notte per oltre cento giorni». Il sindacalista riconosce però il determinante ruolo delle Istituzioni e di Confindustria «che con un atto inedito - sottolinea Ghirardi - si è impegnata a trovare un soggetto per la reindustrializzazione dell’area e per la salvaguardia della piena occupazione».

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