Per Natale i bresciani spenderanno in media 300 euro a persona

Secondo i dati di Confesercenti-Ipsos fino alla Vigilia circa 20 milioni di italiani saranno impegnati negli acquisti natalizi: spesa media provinciale più alta di quella nazionale
Ultimi acquisti di Natale - Foto Comune di Brescia/Christian Penocchio
Ultimi acquisti di Natale - Foto Comune di Brescia/Christian Penocchio
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Tra oggi, 18 dicembre, e la Vigilia circa 20 milioni di italiani saranno impegni negli ultimi acquisti di Natale, con una spesa media di 250 euro a testa. Sono questi i dati dell’ultimo sondaggio Confesercenti-Ipsos che prevede un giro di affari pari a circa 9,5 miliardi di euro. In questo quadro la spesa media dei bresciani è più alta: circa 300 euro a persona. 

Il quadro

In Italia il 62% dei consumatori farà almeno un acquisto in un negozio nella propria città o quartiere, sostenendo così il commercio locale. Secondo il sondaggio si faranno in media otto regali a persona. Le categorie più gettonate sono: abbigliamento (44%), cosmetica e profumi (41%), giochi (33%), accessori moda e libri (entrambi al 26%), e infine gioielli (25%). Non manca chi sceglierà prodotti gastronomici ed enoteca: secondo Confesercenti-Ipsos si tratta di oltre un consumatore su cinque.

Immediatezza d'acquisto

«In un contesto economico sfidante – riflette Barbara Quaresmini, presidente di Confesercenti Lombardia Orientale – segnato dalla forte concorrenza dell’eCommerce, questi dati confermano il ruolo strategico dei negozi di vicinato come presìdi di prossimità, relazione e servizio. Nell’ultima settimana prima di Natale il canale fisico beneficia di un vantaggio competitivo evidente: l’immediatezza dell’acquisto, senza tempi di consegna né incertezze legate alla logistica digitale».

A farle eco Andrea Maggioni, referente Confesercenti Lago di Garda che ha ricordato come i centri storici siano «i cuori pulsanti delle città: luoghi di commercio, ma anche di socialità, presidio quotidiano e vivacità urbana. Dove le vie commerciali sono vive, aumenta la frequentazione delle persone e si rafforza la percezione di sicurezza».

Accanto all’aspetto economico resta centrale il valore della relazione personale: «Il commerciante di fiducia conosce i clienti, sa orientare la scelta e offrire consigli mirati. Un livello di servizio che continua a fare la differenza rispetto agli acquisti digitali», conclude Maggioni.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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