Economia

Sabaf, dopo un anno di assestamento nel 2023 il bilancio tornerà a crescere

Il gruppo chiude l’esercizio 2022 con fatturato a 253 milioni in calo del 3,9%: a pesare è il quarto trimestre «nero»
Il quartier generale di Sabaf a Ospitaletto - Foto New Reporter Nicoli  © www.giornaledibrescia.it
Il quartier generale di Sabaf a Ospitaletto - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
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Una pausa di assestamento dopo due anni di intensa crescita. Sabaf chiude l’esercizio 2022 con un fatturato di 253 milioni di euro, in calo del 3,9% rispetto al 2021. Il gruppo di Ospitaletto sconta un secondo semestre di forte debolezza nel mercato dell’elettrodomestico, ed in particolare un quarto trimestre «nero» con ricavi in calo del 17,7%.

L’emorragia delle vendite, unita all’impennata dei costi energetici e delle materie prime, ha inevitabilmente impattato sui risultati del gruppo: l’Ebitda scende del 25,9%, a 40,1 milioni; mentre il risultato netto si ferma a 15,7 milioni in calo del 34,4% sull’anno precedente.

La ripartenza

Esercizio di assestamento, prima della ripartenza. I segnali per un 2023 vigoroso ci sono tutti, li indica l’amministratore delegato Pietro Iotti: «Dall’inizio del 2023 la domanda mostra segnali di normalizzazione; i costi dell’energia sono nettamente diminuiti e i prezzi delle materie prime sono attesi su livelli medi inferiori rispetto al 2022 - spiega l’ad -. Il destocking che ha caratterizzato il secondo semestre si è concluso.

Questi fattori, uniti ai riscontri di mercato estremamente positivi per i componenti per la cottura a induzione, al contributo dei nuovi stabilimenti produttivi in India e in Messico e all’integrazione della nuova società acquisita, P.G.A. nella Divisione Elettronica, ci prospettano un anno di progressiva e sostanziale ripresa».

Gli investimenti

Il gruppo di Ospitaletto si «attende quindi un recupero della redditività», grazie alla ripresa dei volumi produttivi, alla riduzione dei prezzi dell’energia e delle materie prime e alle azioni intraprese per contenere i consumi energetici. Allo stesso tempo proseguono «con determinazione» le iniziative per la diversificazione di prodotto e l’internazionalizzazione. Nel 2022, in linea con il piano industriale, Sabaf ha investito 20,9 milioni (23,8 milioni nel 2021).

In Turchia è stata avviata una linea integrata di produzione di cerniere per lavastoviglie; in India è iniziata la produzione di componenti gas (rubinetti e bruciatori); in Messico sono continuati i lavori per la costruzione dello stabilimento di San Luis Potosì. Non solo, è stato ulteriormente intensificato l’impegno nello sviluppo di componenti per la cottura a induzione (è imminente l’avvio delle prime forniture); è proseguita l’integrazione tecnica e commerciale di P.G.A., con l’obiettivo di rafforzare la presenza nel settore degli smart appliances e dell’IoT per elettrodomestici. Infine stanno per essere avviati i lavori per un impianto fotovoltaico allo stabilimento di Ospitaletto che, con una potenza installata di 2 Mw, sarà in grado di coprire una quota significativa del fabbisogno energetico della fabbrica.

I numeri dell’esercizio

Il cda di Sabaf ha approvato nei giorni scorsi i dati preliminari dell’esercizio 2022. Come evidenziato sopra il gruppo ha chiuso con ricavi a 253,1 milioni (-3,9% sul 2021, -4,9% a pari perimetro di consolidamento) rispetto ai 263,3 milioni dello scorso anno, record storico aziendale. L’area su cui sono stati registrati i risultati migliori è stata quella Nord Americano, in crescita del 30,6% a 39,8 milioni. L’Ebitda è stato di 40,1 milioni (-25,9%); l’Ebit si è attestato a 21,9 milioni (pari all’8,6% del fatturato) rispetto ai 37,5 milioni 2021. L’utile netto è di 15,7 milioni rispetto ai 23,9 milioni di euro del 2021.

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