Agricoltori in marcia a Bruxelles: «No a questa Pac»

Valerio Pozzi
Coldiretti e Confagricoltura in prima linea alla manifestazione del 18 dicembre. La protesta organizzata da Copa e Cogeca
Trattori in marcia per protesta
Trattori in marcia per protesta
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Tutti a Bruxelles il 18 dicembre. Oltre 10.000 agricoltori, con una nutrita delegazione di bresciani, saranno nella Capitale Europea (oltre 40 organizzazioni provenienti da 27 Paesi). La protesta, organizzata dal Copa e dalla Cogeca, è destinata «a diventare storica» e le ragioni risiedono nel contesto di una situazione di stallo nella politica agricola europea, caratterizzata da «proposte inaccettabili per la Pac post-2027, prive di omogeneità e finanziamenti adeguati»; «una politica commerciale – scrive il Copa Cogeca – perseguita dall’Ue a netto svantaggio del settore agricolo europeo e la necessità di semplificazione, migliori normative e certezza del diritto».

L’indagine

Saranno presenti – in forze – anche tutte le confederazioni agricole italiane: Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri e Confcooperative. Forti anche dei risultati di una indagine Coldiretti Censis che evidenzia come il 70% degli italiani giudica le scelte politiche dell’Ue, guidata dalla Commissione von der Leyen, distanti dai propri interessi reali, frutto di una tecnocrazia lontana da dinamiche concrete di imprese e lavoro e dagli interessi delle persone, espressione di un modello istituzionale vissuto come uno svuotamento della democrazia.

L’esempio più evidente – per Coldiretti – è il bilancio 2025, che sottrae 90 miliardi agli agricoltori per destinarli al riarmo franco-tedesco. Una scelta che incontra la netta contrarietà degli italiani: il 76% ritiene che l’Ue non debba tagliare fondi ad agricoltura e welfare per finanziare spese militari.

Coldiretti

Ettore Prandini, presidente nazionale di Coldiretti - © www.giornaledibrescia.it
Ettore Prandini, presidente nazionale di Coldiretti - © www.giornaledibrescia.it

«L’attuale Commissione è talmente slegata dalla realtà da non aver compreso che il cibo è un elemento strategico, che vale molto più delle armi, poiché assicura la sovranità alimentare all’intero continente – ha evidenziato il presidente di Coldiretti Ettore Prandini –, mentre la von der Leyen vuole rendere l’Europa sempre più dipendente dalle importazioni da Paesi che non rispettano le stesse regole imposte agli agricoltori europei. Segno di una totale incapacità dell’esecutivo Ue di pensare da grande potenza, mentre realtà come gli Usa e la Cina aumentano gli investimenti nella produzione agricola».

Confagricoltura

Massimiliano Giansanti di Confagricoltura
Massimiliano Giansanti di Confagricoltura

Sulla stessa linea è Confagricoltura che, per voce del presidente Massimiliano Giansanti sostiene come «proteggere l’agricoltura significa proteggere l’identità del nostro Paese. Come associazione dobbiamo andare oltre, farci carico del cambiamento per costruire modelli nuovi, allargando i nostri orizzonti».

I numeri che accompagnano lo scatto di orgoglio ci sono: la filiera agroalimentare rappresenta il 15% del Pil e l’export ha superato i 70 miliardi. «Ma oggi – ha detto ancora Giansanti – è diminuita la capacità di spesa dei consumatori e anche noi dobbiamo difendere il nostro comparto. Non possiamo permetterci che l’Ue disinvesta sull’agricoltura, – ha aggiunto Giansanti – mentre in altre parti del mondo si stanziano risorse importanti, stiamo assistendo a un disarmo sul settore primario».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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