Prezzi da capogiro in autogrill, acqua a 3 euro e panini fino a 8,5

La Redazione Web
L’inchiesta di Altronconsumo in 16 aree di servizio, per scoprire quanto costa una pausa in autostrada. Brioche e caffè sono aumentati, così come i gelati confezionati. Cala invece il prezzo del cioccolato
Un panino farcito, spesso scelto come pasto veloce
Un panino farcito, spesso scelto come pasto veloce
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Tempi di (caro) vacanze e di lunghi viaggi in autostrada per raggiungere spiagge o città d’arte. La pausa per gli automobilisti, soprattutto con il caldo e il traffico – entrambi destinati ad aumentare – è una tappa d’obbligo: lungo gli oltre settemila chilometri di rete autostradale in Italia, ci sono circa 400 aree di servizio per una pausa rifocillante e il rifornimento. L'autogrill, però, ha un certo costo da considerare.

L’associazione Altroconsumo ha visitato 16 aree di servizio di varie insegne (Autogrill, Chef Express, My Chef, Hermes, Sarni, Ristop) nelle zone di Milano, Napoli, Roma e Venezia (tutti i dettagli sulla metodologia si possono consultare qui). Sono stati rilevati i costi per pasti veloci, colazione, snack e bibite. Qualche segnale positivo c’è rispetto ai prezzi che erano stati registrato l’anno scorso, ma i risultati generali confermano che mangiare e bere in autostrada è caro e costa molto più che altrove: l’acqua è arrivata a quasi 3,20 euro al litro, il quintuplo rispetto ai super, un panino può costare anche più di 8 euro e anche le brioche sono aumentate parecchio.

Come si può notare dai dati qui sopra, i costi medi sono piuttosto elevati: rispetto all’anno scorso, in alcuni casi sono aumentati e in altri diminuiti ma restano sempre e comunque molto più alti rispetto ai prezzi al di fuori delle autostrade, con alcuni prodotti in particolare che si fanno notare, come l’acqua, ancor più essenziale per chi viaggia con queste temperature, eppure costosissima.

Acqua: costa il quintuplo rispetto ai super

Negli autogrill paghiamo 3,18 euro per un litro di acqua (prezzo simile per naturale o gassata), cinque volte quanto la paghiamo nei supermercati dove, secondo i dati della nostra annuale indagine in oltre mille punti vendita, ci costa 63 centesimi (abbiamo considerato l’acqua in bottigliette da 500 ml per poi calcolare i costi medi al litro e fare un confronto).

Va un po’ meglio rispetto ai prezzi rilevati l'anno scorso negli autogrill (- 5%), ma i costi di questo bene di prima necessità restano comunque troppo elevati nelle aree di servizio autostradali.

Aumentano brioche e caffè

Un altro dato che si fa notare è l’aumento del prezzo delle brioche negli autogrill rispetto al 2024: le paghiamo il 16% in più. Mediamente si tratta di 2 euro a cornetto, ma si può andare da 1,50 a ben 2,20 euro in base all’area di sosta. Anche in questo caso, i prezzi sono più alti – e del 47% – rispetto ai bar fuori autostrada, dove paghiamo una brioche 1,37 euro in media secondo gli ultimi dati a nostra disposizione (indagine 2024, Altroconsumo ACmakers).

La differenza si fa sentire anche per caffè in particolare e cappuccino. Un caffè al banco, nei bar lungo le autostrade, costa in media 1,46 euro (ma si va da 1,30 euro a 1,50 euro), il 7% in più rispetto all’anno scorso e il 21% in più rispetto ai bar in città (dove costa 1,20 euro in media).

Il cappuccino all’autogrill invece costa 1,85 euro in media (da 1,60 euro nelle aree di servizio più economiche della rilevazione a ben 2,20 euro in quelle più care): prezzo stabile rispetto all’anno scorso, ma siamo comunque a +16% rispetto ai bar in città (dove costa 1,60 euro in media).

Un panino semplice? Anche 8,50 euro

In media, quest’anno siamo a circa 6,80 euro per una farcitura semplice (tipo salume e formaggio), il 6% in meno rispetto all’anno scorso, quando superavamo i 7,20 euro. Ma se andiamo oltre le medie, in alcuni casi lo avremmo pagato anche 8,50 euro. In generale il prezzo medio, anche se è sceso, è comunque più alto del 57% rispetto ai bar in città dove un panino lo paghiamo mediamente 4,30 euro.

Il salasso dei gelati confezionati

Se volete aggiungere una bibita gassata al pasto preparatevi al salasso: il costo del marchio più diffuso, Coca Cola, è di circa 8 euro al litro (in bottigliette di piccolo formato, tra 450ml e 700ml), più del quintuplo rispetto ai supermercati dove costa in media circa 1,39 euro al litro. Stesso discorso per il gelato confezionato, che oltretutto aumenta del 5% rispetto all’anno scorso: per uno stecco ricoperto al cioccolato bisogna considerare di spendere più di 3 euro, più del doppio rispetto ai supermercati (dove, ad esempio il gelato Algida Magnum costa in media 1,30 euro).

E gli snack?

Altroconsumo ha rilevato anche i prezzi di altri prodotti confezionati per uno snack durante il viaggio. Spiccano i costi e gli aumenti degli energy drink (tipo Red Bull in particolare, che è il più presente e costoso): si spendono quasi 16 euro al litro, il 23% in più rispetto all’anno scorso.

Per un sacchetto di patatine spendiamo circa 3,50 euro per formati che variano da 165 a 200 grammi. Se andiamo a vedere il prezzo al chilo c’è una netta diminuzione rispetto al 2024 (-28%), ma questo dipende dal fatto che quest’anno abbiamo trovato più spesso i formati grandi, che hanno un prezzo al chilo più basso. Calano mediamente anche i prezzi dei cracker (tipo Tuc, i più diffusi sugli scaffali degli autogrill). Il costo di una confezione da 100 grammi, in ogni caso, può cambiare molto tra un punto vendita e l’altro: si va da 2,49 euro a 3,70 euro.

Scende infine, nelle aree di servizio, anche il prezzo medio del cioccolato (in controtendenza rispetto a quanto accade nella grande distribuzione). Anche in questo caso il prezzo di una tavoletta può variare molto in base a marca e area di servizio: si va da 1,30 euro a 4,99 euro.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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