Economia

Per la Gen Z la mobilità del futuro è condivisa, elettrica e sostenibile

Questo il trend esaminato dal Centro Studi di AutoScout24, visibile anche nelle recenti innovazioni anche del trasporto bresciano
Due ragazze sedute nel bagagliaio di un'auto
Due ragazze sedute nel bagagliaio di un'auto
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Secondo una recente indagine del Centro Studi di AutoScout24, il più grande sito di vendita online di auto a livello pan-europeo, la Generazione Z (i ragazzi e le ragazze nati tra la fine degli anni '90 e il 2010) vuole una mobilità del futuro all'insegna della sostenibilità: quasi otto su dieci di loro (77%) usano abitualmente il trasporto pubblico (contro il 50% di altre generazioni), e sono molto più propensi ad utilizzare servizi di micro-mobilità (61% contro il 38% delle generazioni precedenti) e a ricorrere alla mobilità condivisa (27% contro 14%). 

E quando si tratta di acquisto di un mezzo di proprietà, il 73% afferma che probabilmente o sicuramente prenderà in considerazione un'auto ibrida plug-in (contro il 55% di altre generazioni); due terzi del campione sostiene che farà da subito una scelta verso una vettura elettrica (scelta solamente dal 45% delle persone di generazioni precedenti). 

Brescia, +73,8% di auto elettriche

In Lombardia, nel 2021 il parco auto circolante di auto ibride ed elettriche è aumentato del 66,1% - rispetto al 2020 - passando da oltre 155mila vetture a quasi 260mila. Tra le province più virtuose, Brescia che fa registrare un aumento, anno su anno, del 73,8% (fonte: centro Studi AutoScout24).
Non solo elettrico, però, nel futuro della mobilità.

Dai dati del rapporto Snap Sharing 2021 - dell'Osservatorio Nazionale Sharing Mobility, promosso dal Ministero della Transizione Ecologica e dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili - emerge che l'uso dei servizi di mobilità condivisa è cresciuto sensibilmente nel 2021 ritrovando i valori medi pre-pandemia. Lo scooter sharing è il servizio che ha recuperato terreno più velocemente, seguito dai servizi di condivisione delle biciclette.

La sharing mobility, in sostanza, ha resistito all'immobilità del 2020 recuperando terreno. Oggi il 90% del totale dei veicoli in sharing presenti in Italia è costituito da biciclette, scooter e monopattini, che rappresentano 9 noleggi su 10 ed il 50% delle percorrenze totali in sharing.

Benché i servizi di micro-mobilità siano i preferiti per la sharing mobility in città, quando si tratta di fare percorsi medio-lunghi o uscire dall'area metropolitana, ecco che torna in auge il car sharing. Sebbene la condivisione sia già una opzione in ottica di sostenibilità (consentendo, di fatto, di diminuire i mezzi in circolazione), si può fare di più, unendo mobilità condivisa e mobilità elettrica. 

Car sharing con veicoli elettrici

Il car sharing italiano registra oggi una presenza dei servizi soltanto in poche grandi città, la maggior parte delle quali al Nord. Per andare verso una mobilità ancor più sostenibile e accelerare i piani di transizione ecologica, servirebbero piani di incentivazione per domanda e offerta, un maggior numero di servizi (e meglio distribuiti sul territorio nazionale), una flotta di auto più ampia con una maggiore penetrazione dei veicoli elettrici nelle flotte.

Brescia, in quest'ottica, rappresenta un esempio virtuoso. È di pochi giorni fa la notizia dell'arrivo di e-Automia, servizio di car sharing completamente elettrico che il Comune e Brescia Mobilità, con la collaborazione di E-vai (Gruppo Fnm), hanno messo a disposizione dei bresciani.

La strada per lo sviluppo di una mobilità del futuro che sia davvero sostenibile in modo esteso è ancora lunga, e in salita, ma a Brescia si stanno compiendo importanti scelte. Speriamo che possano essere esempi virtuosi capaci di ispirare altri Comuni e Province.

 

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