Economia

Oscar dei bilanci, le 6 aziende bresciane premiate

All’Auditorium San Barnaba la settima edizione del galà organizzato dal Giornale di Brescia con l'Università degli Studi
  • Oscar dei Bilanci, alcuni momenti della premiazione
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  • Oscar dei Bilanci, alcuni momenti della premiazione
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Brescia esce «dalla selva oscura» e costruisce il suo futuro per «tornare a riveder le stelle». I versi danteschi accompagnano tutta la serata dell’Oscar dei Bilanci, giunto alla sua settima edizione e tornato in presenza all’Auditorium San Barnaba. L’emozione in sala è palpabile, e non solo per i premiati, ma per tutti i presenti, quella classe imprenditoriale che, come dice il presidente di Editoriale Bresciana Pierpaolo Camadini evocando anche l’iniziativa Aiutiamobrescia, «ha dimostrato come dentro ai bilanci ci sia anche un cuore».

La serata - che sarà trasmessa sabato 11 dicembre alle 20.30 e in replica il giorno dopo alle 15.30 su Teletutto (canale 12 del digitale terrestre) - è l'occasione per lanciare il lavoro che ogni anno la redazione del GdB elabora con l'Università degli studi di Brescia: l'Inserto Bilanci, in edicola dal 3 dicembre (10 euro più il prezzo del quotidiano) o online su bilanci.giornaledibrescia.it a 9 euro.

Il quadro economico del Bresciano

Dopo l’annus horribilis della pandemia, che ha visto le imprese bresciane lasciare sul campo il 7,4% del loro fatturato (complessivamente passano dai 60,4 miliardi del 2019 ai 55,9 del 2020), il nostro territorio non rinuncia a guardare al futuro, forte di una redditività ancora importante e di una solidità patrimoniale e finanziaria che non è venuta meno. E risultati dell’analisi degli oltre mille bilanci nel triennio 2018/2020 evocano proprio questo.

A costruire il quadro - sintetizzato nell’Inserto Bilanci - è come sempre il professor Claudio Teodori. «Dall’analisi emerge un territorio solido, che ha saputo fronteggiare la crisi contenendo gli effetti in termini di redditività, la cui riduzione era già iniziata nel 2019», dice Teodori che evidenzia che «comparando i valori con quelli nazionali la situazione bresciana è migliore della nazionale».

Le 6 aziende premiate

Sei le realtà insignite dell’Oscar. La prima a salire sul palco, accompagnata dalla voce di Erica Bariselli è Maria Grazia Adorno, dg di Biogei Cosmetici, seguita a stretto giro, per la fascia delle imprese con fatturato sotto i 20 milioni di euro, dal country manager di Watson-Marlow Graziano Castellini, che ritira il premio dalle mani di Marco Franco Nava, direttore Lombardia Sud di Intesa Sanpaolo (main sponsor del progetto editoriale).

Per la categoria tra 20 e 40 milioni, a ritirare il premio conferito da Alberto Mazzoleni, partner di Ernst & Young, è Cristiana Bosetti, presidente di Nordival, mentre è il leader Ordine dei commercialisti, Michele De Tavonatti a premiare il presidente della Ciemmecalabria, Paolo Calabria.

Per la categoria sopra i 40 milioni, infine, salgono sul palco Cristina Mondini, amministratore della G. Mondini, e Stefania Triva, alla guida di Copan Italia. A insignirle dell’Oscar, rispettivamente, Italo Folonari, vicepresidente di Editoriale Bresciana, che indugia sul potere della sinergia («il nostro modo di vivere l’impresa è una sinergia con la società, e lo stesso Inserto Bilanci lo è, perché è il frutto dell’intesa tra le tante anime dell’azienda») e la direttrice del Giornale di Brescia, Nunzia Vallini, che invece si sofferma sul concetto della «fabbrica-casa», figlia di «un vero lavoro di squadra in cui tutte le componenti hanno la loro parte e le loro radici».

I profili dei premiati

 

Biogei cosmetici (Pian Camuno)

Se è vero che la bellezza salverà il mondo, la Biogei Cosmetici darà un significativo contributo alla causa. Negli ultimi anni, grazie all’impennata del commercio online, la società di Pian Camuno guidata da Maria Grazia Adorno e dal marito Giuseppe Giovannelli ha sostenuto una crescita vertiginosa, senza patire peralro alcun effetto legato all’emergenza sanitaria. Il fatturato del 2020 ammonta a 12,9 milioni di euro, l’Ebitda (o Margine operativo lordo) equivale al 62,5% dei ricavi e l’utile di esercizio è di 5,93 milioni.

L’azienda bresciana, che produce appunto cosmetici e vanta un laboratorio di ricerca di primo livello, vanta anche un Rapporto di indebitamente molto contenuto (0,3) e un Roi, l’indice che esprime il ritorno degli investimenti pari al 51,7%.

Watson-Marlow (Mazzano)

Sono fornitori accreditati per l’industria farmaceutica, per quella chimica, per quella alimentare e per quella estrattiva. Le pompe del colosso inglese Watson-Marlow sono vendute in Italia attraverso l’omonima società commerciale con sede a Mazzano. La realtà bresciana, che nell’ultimo triennio ha registrato un incremento del fatturato di quasi settanta punti percentuali, ha chiuso il 2020 con un monte ricavi di 10,06 milioni, un Ebitda pari al 34,2% delle vendite, un utile di 2,46 milioni di euro e un rapporto di indebitamento di 0,4 punti.

Nell’anno della pandemia, peraltro, le tecnologie della Watson-Marlow sono state utilizzati dai grandi produttori di vaccini. E gli effetti inevitabilmente si avranno sui conti futuri della società, che già oggi vanta un Roi del 77%.

Nordival (Rovato)

Per il secondo anno consecutivo, a dispetto della pandemia, torna sul palco degli Oscar dei Bilanci la Nordival di Rovato. La società della famiglia Bosetti, che commercializza in Europa componenti fluidodinamici per il colosso americano Swagelok, ha chiuso il 2020 con un monte vendite di 31,79 milioni di euro, riportando un Ebitda del 36,9%, un utile di 8,9 milioni e un ritorno degli investimenti (Roi) del 22,7%.

Ottimi risultati condizionati nell’ultimo anno anche da un considerevole aumento della domanda di prodotti fluidodinamici, come le valvole, destinati al settore medicale, a quello chimico e quello dell’oil&gas. Un trend che si è mantenuto anche per tutto il 2021. Nordival infine vanta un rapporto di indebitamento pari a 0,1 punti, che conferma la sua alta solidità.

Ciemmecalabria (Cazzago San Martino)

Dalla produzione di speciali impianti dedicati al settore avicolo allo sviluppo di significative competenze nella progettazione e produzione di soluzioni logistiche. La storia imprenditoriale della famiglia Calabria inizia negli anni Settanta e coincide con un percorso di crescita della Ciemmecalabria di Cazzago San Martino. Nell’ultimo anno, la società ha realizzato un fatturato di 29,38 milioni, con un Ebitda del 27% e un indice di ritorno degli investimenti (Roi) del 16,9%. L’utile di esercizio del 2020 ammonta quindi a 6,5 milioni.

La realtà dei Calabria opera ormai in tutto il mondo e oggi vanta tra i nomi dei suoi clienti anche i big del commercio online. 
Dal punto di vista finanziario la Ciemmecalabria gode di un rapporto di indebitamento pari a 0,3 punti.

G. Mondini (Cologne)

Sono stati i primi al mondo a proporre una macchina che confezionava sottovuoto, ma pure i primi a proporre una macchina per fare cialde caffè e a mettere sul mercato una macchina per imbustare le siringhe sterilizzate con raggi gamma. Quella di G. Mondini di Cologne è una storia di primati iniziata dall’intuizione del suo fondatore, Giovanni Mondini. Oggi il gruppo bresciano vanta un fatturato di 97,75 milioni, un Ebitda del 23,7% e un rendimento degli investimenti (Roi) del 19,2% e un utile netto di 15,67 milioni. Il rapporto di indebitamento è di 0,6 punti.

La G. Mondini opera in tutto il mondo, conta una controllata anche nel Regno Unito. Nel 2020, se a causa della pandemia vi è stato un calo delle vendite in Italia e nel mercato Extra Ue, in Europa si è registrata una crescita dei ricavi.

Copan (Brescia)

Da Wuhan a Codogno, per poi diffondersi a Brescia, in tutta Italia e quindi espandersi in ogni angolo del mondo: se si è riusciti a identificare l’origine dell’emergenza sanitaria e in seguito a tracciare l’evoluzione della pandemia da Covid-19 lo si deve anche ai tamponi prodotti dalla Copan, di via Perotti, a Brescia. Non a caso, i ricavi del gruppo cittadino fondato dalla famiglia Triva hanno registrato una considerevole crescita nel 2020, passando da 141,48 a 304,4 milioni di euro.

Imprescindibili gli effetti sui principali indici di redditività: l’Ebitda vale 146,4 milioni, il 39,3% del fatturato e il Roi (ritorno degli investimenti) sale al 24,9%. Inoltre, l’utile di esercizio del 2020 ammonta a 86 milioni di euro. Da sottolineare, infine, un rapporto di indebitamento ancora molto buono a 0,5 punti. 

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