Economia

Meccanica: i dazi Usa congelano gli ordini e frenano la produzione

Le nuove misure introdotte dal presidente statunitense Trump generano timori tra le imprese
Il 24% delle imprese ha registrato una diminuzione del portafoglio ordini
Il 24% delle imprese ha registrato una diminuzione del portafoglio ordini
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Le politiche commerciali degli Stati Uniti stanno condizionando sempre più anche il commercio della metalmeccanica. Secondo l’ultima indagine congiunturale di Federmeccanica sull’industria metalmeccanica e meccatronica, nonostante il lavoro si sia chiuso a metà luglio e consideri solo parzialmente gli esiti di recenti accadimenti internazionali come l’introduzione dei dazi statunitensi alle imprese Ue (agosto 2025), c’è già un dato ufficiale che conferma un primo netto calo delle vendite verso gli Stati Uniti, calcolato nel primo semestre di quest’anno nel 6,1%.

A questo però si è già contrapposta una ripresa del 2% delle esportazioni verso la Germania, importantissima per il sistema produttivo bresciano, a cui ha fatto da contraltare un calo del 4,2% dei flussi verso la Francia.

Nel complesso in Italia nei primi sei mesi dell’anno il valore delle esportazioni è diminuito dello 0,5% rispetto allo stesso periodo del 2024 (-0,4% verso i paesi Ue e -0,6% verso i mercati extracomunitari), mentre le importazioni sono rimaste sostanzialmente invariate segnando un +0,2% che ha determinato un avanzo commerciale di 24,9 miliardi di euro.

Guardando al futuro, le nuove misure protezionistiche del governo americano stanno creando timori all’83% delle imprese, che temono impatti negativi e soprattutto naturalmente la perdita di quote dell'export (32%), difficoltà nelle catene di approvvigionamento (25%) e aumento della pressione competitiva sul mercato Ue (21%). Nel frattempo, il 24% delle imprese italiane ha conteggiato una diminuzione del portafoglio degli ordinativi, mentre per le attese produttive il 25% si attende una riduzione, a fronte comunque del 20% che prevede un portafoglio ordini in crescita e un 19% per cui le attese produttive non sono negative.

Primi sei mesi

Guardando alla produzione metalmeccanica complessiva, nei primi sei mesi del 2025 il calo è stato in media del 4,3% rispetto al primo semestre 2024, evidenziando una perdita più marcata rispetto al comparto industriale nel suo complesso (-2,8%).

Nei diversi comparti le dinamiche produttive sono state disomogenee e questo perché il settore metalmeccanico meccatronico è molto eterogeneo, sia per l’inclusione di una vasta gamma di attività produttive, sia per le differenti dimensioni delle imprese. Nei primi sei mesi dell’anno però tutti i comparti hanno subìto perdite produttive rispetto all’analogo periodo del 2024, in particolar modo la fabbricazione di autoveicoli e rimorchi, ridotta addirittura del 18,7%.

Variazioni positive si sono riscontrate solo per metallurgia e «altri mezzi di trasporto», in positivo rispettivamente dello 0,7% e dello 0,2%. Nella media dei 27 Paesi dell’Unione Europea la produzione metalmeccanica del secondo trimestre 2025 ha registrato un miglioramento congiunturale ma anche disomogeneità. In Francia e Spagna per esempio c’è stato un recupero delle produzioni più marcato rispetto all'Italia (+0,5%), rispettivamente del 2,4% e dell'1,9%, mentre in Germania si è contata una contrazione congiunturale dell1%, in peggioramento sul -0,6% del primo trimestre.

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