Economia

Manovra, aumento degli affitti brevi: maggioranza spaccata

Marco Papetti
La bozza della legge di Bilancio 2026 prevede un aumento della cedolare secca per le locazioni corte, con la tassazione che salirebbe al 26%. Contrari Forza Italia e Lega
Cartelli per pubblicizzare appartamenti in affitto - © www.giornaledibrescia.it
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Sugli affitti brevi la maggioranza si divide. La ragione è una misura inserita a sorpresa nella bozza del testo della manovra, che aumenterebbe la tassazione per le locazioni a breve termine al 26%. Niente più dunque agevolazione agevolata al 21%, come nell’attuale sistema di cedolare secca. Una novità che non è piaciuta a Forza Italia e Lega, generando perplessità anche in Confedilizia. Va detto che il testo della legge di bilancio, composto al momento di 137 articoli, potrà ancora subire modifiche: sulla bozza in queste ore si sta ancora lavorando al Ministero dell’Economia e delle Finanze, poi il testo dovrebbe arrivare in Senato entro la fine della settimana.

La norma

La misura riportata all’articolo 7 del testo della manovra prevede l’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi al 26%. Al momento i privati che, senza fare di questa fonte di reddito un’attività imprenditoriale, affittano un’abitazione per brevi periodi, possono usufruire su una delle case affittate di una tassazione pari al 21% del canone di locazione annuo, senza dover pagare altre imposte. Con la misura inserita nella bozza della legge di Bilancio la tassa aumenterebbe del 5%.

Una novità che ha raccolto il plauso di Federalberghi e reazioni negative dall’Unione piccoli proprietari italiani (Uppi) e dall’Associazione italiana gestori affitti brevi (Aigab). Perplessa anche Confedilizia: «Non avevamo avuto sentore di questo ennesimo intervento normativo sugli affitti brevi, men che meno di un ulteriore aumento della relativa tassazione – ha affermato il presidente Giorgio Spaziani Testa –. Se la finalità del Governo è quella di favorire le locazioni di lunga durata rispetto a quelle brevi, la strada giusta non è punire le seconde, bensì incentivare le prime».

Le reazioni nella maggioranza

Sul tema la maggioranza si è divisa. «Una scelta politicamente sbagliata», l’ha definita il portavoce di Forza Italia, Raffaele Nevi, che denunciato come nessuno nel partito fosse stato informato della misura: «Lo abbiamo letto nelle bozze», ha detto.

Contrariato anche il leader della Lega, Matteo Salvini: «La piccola proprietà va premiata – ha affermato oggi il vicepremier –. Capisco i grandi gruppi con mille appartamenti, ma la piccola proprietà con uno o due appartamenti con cui arrotonda stipendio e pensione non può essere punita».

Da sinistra: Antonio Tajani e Matteo Salvini - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Da sinistra: Antonio Tajani e Matteo Salvini - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it

Il segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, questo pomeriggio durante una riunione di segreteria del partito ha assicurato che sentirà il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, sul tema. Ieri sera il responsabile del dipartimento turismo di Fratelli d’Italia, Gianluca Caramanna, ha cercato di rassicurare gli alleati di governo: «Abbiamo appreso da anticipazioni delle preoccupazioni rispetto all'aumento dal 21 al 26% sugli affitti brevi – ha detto –. Attendiamo di vedere il testo definitivo che approderà al Senato, sicuri che questo aumento non riguarderà i gestori degli affitti brevi che rappresentano, appunto, un valore aggiunto per tante famiglie. Il governo Meloni continuerà a tutelare sia la proprietà privata sia chi fa gestione in proprio».

Le opposizioni

Dalle opposizioni piovono le critiche. Per il Partito democratico «Questa manovra è figlia di nessuno. I partiti di maggioranza stanno progressivamente prendendo le distanze da norme che aumentano le tasse» che non offrirebbero «alcuna visione».

«Mentre un pezzo del governo aumenta le tasse sugli affitti brevi, l'altro dichiara di non essere stato informato. È l'ennesimo segnale di una manovra costruita senza una linea economica chiara, più simile a una lite condominiale che a un progetto di bilancio per il Paese», ha scritto sui social il deputato bresciano Fabrizio Benzoni, vicecapogruppo di Azione. Per Italia Viva la modifica sarebbe uno «schiaffo a ceto medio».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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