Economia

Manovra, mini Irpef al 10% sugli aumenti dei contratti di lavoro

L’obiettivo del governo Meloni è agevolare straordinari, lavoro festivo, notturno, premi di risultato e fringe benefit
Palazzo Chigi - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Palazzo Chigi - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Mini Irpef al 10% sugli aumenti per dare una spinta ai rinnovi contrattuali. Un nuovo semestre di silenzio-assenso sul Tfr. Innalzamento del tetto alla tassazione agevolata per premi di risultato e fringe benefit. Sconto fiscale su straordinari, notturni e festivi.

La composizione della manovra è alle battute finali e il Ministero del Lavoro dà il proprio contributo con un pacchetto di proposte ampio e articolato. L’ultima parola è affidata al Ministero dell’Economia che, incassato il via libera delle Camere al Documento programmatico di finanza pubblica, si prepara al rush finale prima di chiudere il disegno di legge atteso all’inizio della prossima settimana.

La riunione, inizialmente ipotizzata per lunedì, non è ancora stata formalmente convocata, ma nelle ultime ore i Ministeri sarebbero stati preallertati per martedì pomeriggio, anche se tutto è in evoluzione.

Il nodo banche

Il tempo stringe e si lavorerà fino all’ultimo per definire le misure. Quella cui si guarda come l’ago della bilancia è il contributo delle banche, il cui ammontare consentirà di definire il quadro delle coperture e chiudere il cerchio sugli interventi. Sulla data dell’incontro Giorgetti, che oggi sarà al tavolo a Palazzo Chigi con i sindacati e poi lunedì con le imprese, resta vago: «Incontriamo le banche, i sindacati, gli imprenditori, incontriamo tutti», risponde ai cronisti alla Camera, precisando che ai tavoli ci sarà «anche l’Abi».

E sull’obiettivo della trattativa con gli istituti svicola: «Ci sono tante proposte in circolazione», sui giornali «ne leggo di tutti i colori», ma «diffidate dalle imitazioni», dice sorridendo. Salvo poi riconoscere la delicatezza del momento: «È complicato, gli ingredienti della torta sono complicati, deve arrivare a giusta cottura, poi magari è buona». E per questo con le banche, che verranno coinvolte in modo «concertato» e senza intento «punitivo», si lavorerà fino all’ultimo per sbloccare questo tassello cruciale.

Sul fronte delle misure principali, al momento, per l’Irpef l’orientamento è di tagliare la seconda aliquota solo per i redditi tra 28mila e 50mila euro, senza l’estensione a 60mila. Per la rottamazione la partita non sarebbe chiusa: si valuta la durata della rateizzazione (se in 8 anni e 96 rate o in 9 e 108 rate) e come garantire la selettività distinguendo tra «meritevoli e non».

Lavoro

Per il capitolo lavoro invece il Ministero guidato da Marina Calderone ha messo sul piatto una serie di proposte, raccolte in forma di articolato dettagliato e completo: ci sono l’Irpef al 10% sugli aumenti stabiliti dai rinnovi contrattuali e adeguamenti automatici all’indice di inflazione Ipca in caso di mancato rinnovo entro 24 mesi dalla scadenza; la tassazione sostitutiva fissa, al 10%, per le ore di straordinario, il lavoro festivo e notturno e le indennità connesse al lavoro a turni; l’innalzamento dei limiti della tassazione agevolata al 10% anche per i premi di risultato (da 3.000 a 4.000 euro) e per i fringe benefit (da 1.000 a 2.000 euro per chi non ha figli e da 2.000 a 4.000 per chi li ha).

Tra le indicazioni, anche un nuovo semestre di silenzio-assenso per il tfr e la proroga di Quota 103, Opzione donna, Ape sociale e decontribuzioni per le assunzioni di giovani e donne. Spunta infine anche l’ipotesi di un contributo per la previdenza dei figli. Il Dpfp intanto ottiene l’ok del Parlamento, che ha approvato – prima al Senato e poi alla Camera le risoluzioni di maggioranza.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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