Economia

«Logistica e digitale, 4 aziende su 10 non trovano personale»

Il presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti, interviente al webinar dedicato all'esperienza degli Its lombardi
Il presidente Marco Bonometti - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il presidente Marco Bonometti - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Quattro aziende su dieci non riescono a trovare le competenze che cercano e serve anche formare persone che sanno cosa vuol dire logistica perché «forse se avessimo avuto persone che capivano cosa vuol dire logistica, anche il problema dei vaccini sarebbe stato affrontato diversamente». Lo ha lamentato il presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti, nel corso del webinar dedicato a «Le competenze per la transizione 4.0 – L’esperienza degli Its lombardi».

«Il futuro passa attraverso competenze digitali, tra le quali metto le competenze informatiche ed elettroniche - ha spiegato Bonometti - saranno queste le due leve su cui le aziende dovranno fare quel passaggio di formazione inevitabile per competere in quella fase di crescita. Se consideriamo che nel 2020 il sessanta per cento dei profili ricercati erano in questo ambito, vuol dire che non riusciamo a dare una risposta adeguata». E poi il tema della logistica: «Anche la logistica è diventata fondamentale oggi, quasi quasi i costi della logistica corrispondono ai costi della produzione, è importante formare persone che capiscono cosa vuol dire logistica e forse se avessimo avuto persone che capivano cosa vuol dire logistica, anche il problema dei vaccini sarebbe stato affrontato diversamente», ha concluso Bonometti.

Il patron delle Officine meccaniche rezzatesi ha insistito anche sul tema dei giovani e del lavoro. «In Lombardia – ha detto - sono presenti venti Its con circa 3.200 studenti: se ci confrontiamo con altri Paesi d’Europa siamo indietro anni luce, dobbiamo cercare di recuperare il più velocemente possibile questo divario proprio per mettere in condizioni i giovani di trovare un lavoro e di fare crescere l’industria, perché é l’industria che poi crea le condizioni di sviluppo. La formazione professionale - ha proseguito Bonometti - non dev’essere considerata un rimedio alternativo agli altri corsi di studio, ma dev’essere intesa come il preludio per offrire ai giovani un’opportunità di sviluppo e quindi é importante che sviluppiamo modelli informativi duali tra impresa e scuola: gli altri Paesi lo hanno già fatto, noi non dobbiamo inventare niente di nuovo, dobbiamo cercare di copiare e adattare quello che é già sperimentato e ha dato frutti importanti».

La soluzione a questo gap, secondo il leader di Confindustria Lombardia è una sola: «Creare un’alleanza tra le competenze all’interno delle filiere formative, rafforzare il sostegno pubblico agli Its attraverso le sinergie tra i fondi di formazione e i fondi di sviluppo e rendere più stretto il legame tra Its e industria 4.0 per fissare obiettivi comuni e muoverci tutti in un’unica direzione. Devono essere previsti anche incentivi per imprese che fanno formazione - ha proseguito - e l’altro aspetto fondamentale é che abbiamo bisogno di una programmazione pluriennale, le scuole professionali devono diventare strutturali, non possono ogni anno inventarsi i programmi dell’anno dopo. Basta interventi a pioggia concentriamo le risorse su quel che serve davvero».

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