Brescia capitale mondiale di Linux con la conferenza Guadec

Per alcuni è un credo, per la maggior parte delle persone invece uno strumento quotidiano di lavoro. E per le aziende può essere un’opportunità. Anche a Brescia. Linux, il più noto e utilizzato sistema operativo open source del mondo, continua a essere il punto di riferimento per tutti coloro che non si accontentano di pacchetti prêt-à-porter come quelli offerti da Microsoft o da Apple.
La sua natura «aperta» permette infatti di avere a disposizione, modificare e quindi distribuire il codice sorgente alla base del software, secondo quei principi di libertà e condivisione pietre angolari di internet.

E accanto agli aspetti etici ci sono i vantaggi tecnici ed economici, forniti da un sistema operativo flessibile e personalizzabile con un impegno relativamente contenuto in termini di risorse umane e costi. «Per tutti questi motivi abbiamo proposto di organizzare proprio a Brescia la prossima edizione del Guadec - spiega Pietro di Caprio, fondatore con Mirko Brombin della startup di informatica Fabricators con sede legale a Dello e operativa a San Zeno -. Si tratta della conferenza annuale e mondiale della Gnome Foundation, la no profit che si occupa di gestire il progetto Gnome, principale ambiente desktop (l’interfaccia utente ndr) per Linux».
Stiamo parlando di un appuntamento, che nel 2025 è giunto alla 25esima edizione, che per la prima volta approda in Italia: sarà proprio la Leonessa ad ospitarlo, dal 24 al 29 luglio negli spazi di Ingegneria dell’Università degli Studi di Brescia. «La sede viene scelta ogni anno dal board della fondazione su proposta dei membri, con i vertici associativi che valutano non solo in base ai criteri tecnici ma anche soppesando l'attrattività culturale» rimarca di Caprio, che con Fabricators ha sviluppato diversi prodotti proprio su base Linux, in primis il sistema operativo - «un Linux fortemente modificato» - Vanilla OS.
La città si prepara quindi ad accogliere persone da tutto il mondo - Europa, Asia, Africa, America del Nord e del Sud - con una presenza stimata di almeno 170 persone in loco e oltre 3.000 partecipanti online. «Puntiamo però a superare questi numeri – confida di Caprio – coinvolgendo anche atenei, scuole e aziende».
We're excited to share that GUADEC 2025 will take place in Brescia, Italy! We look forward to working with the local team and we hope to see you all in Brescia next year!#GUADEC #GUADEC2025 #GNOME pic.twitter.com/J22701FGQo
— GUADEC (@guadec) July 21, 2024
Già, le aziende, quelle realtà che secondo l’imprenditore «sarebbero le prime a beneficiare dell’adozione di software open source. In realtà in molti casi già li utilizzano senza nemmeno saperlo». Per fare qualche esempio l’open source «permetterebbe di evitare l’acquisto di costosi pacchetti» necessari per il lavoro dei collaboratori, «fermo restando che open source non significa gratuito». Il fatto che il codice sia condiviso permette inoltre uno sviluppo più veloce dello stesso, non limitandone la crescita allo sforzo di un limitato team di informatici.
Si apre qui, però, il capitolo sicurezza. «Certamente, in presenza di segreti industriali, sistemi chiusi non sono solo consigliabili ma necessari - sottolinea di Caprio -. Resta il fatto che Linux, progettato fin dall’origine con parametri di sicurezza elevati, è stabile e difficilmente attaccabile grazie alla trasparenza del codice».

Parole che trovano conferma anche nelle posizioni di alcune aziende leader della cybersecurity come Kaspersky: questa evidenzia infatti come l’architettura del sistema operativo presenti diverse caratteristiche che rendono Linux intrinsecamente più sicuro», sottinteso di sistemi più noti quali quelli Windows o Apple. Oltre a ciò rimane intrinsecamente legata un’idea di business etica e libera, dove la restituzione e la condivisione sono centrali.
Ecco perché il Guadec che arriverà a Brescia unirà all’esperienza tecnica quella culturale, segno di una visione del mondo tecnologico ed economico che non si ferma ai bit e ai conti. «Per noi è un orgoglio essere riusciti a portare la manifestazione qui» conclude di Caprio. Per Brescia invece è una nuova opportunità per aprirsi, anche in ambiti poco conosciuti ma proprio per questo affascinanti. Perché per dire se una cosa ci piace o meno, il primo passo è conoscerla.
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