Economia

Laboratorio17, le scarpe che vanno a ruba fra i vip

Dopo rapper e calciatori le sneakers personalizzate dei fratelli Lancini hanno conquistato anche la Nike
Il team. I due fratelli  Francesco (a sinistra) e Stefano Lancini nel loro lab
Il team. I due fratelli Francesco (a sinistra) e Stefano Lancini nel loro lab
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Uno ci ha messo la capacità creativa e l’abilità artigianale; l’altro ha fatto decollare l’impresa grazie alle doti comunicative e a contatti sfruttati magistralmente. Così i fratelli Francesco e Stefano Lancini, in poco più di sei mesi, hanno trasformato un’idea originale in un business che, da giugno ad oggi, ha raddoppiato i guadagni e decuplicato i contatti, ottenendo una visibilità che non avrebbero mai immaginato.

Laboratorio17 è nato quasi per scherzo, un paio d’anni fa. A Francesco, laureato alla Laba, in città, viene l’idea di personalizzare un paio di scarpe bianche, schizzandole coi colori. Scatta una foto e la posta su Instagram. «Ho ricevuto subito moltissimi like e complimenti - racconta -: così ho deciso di creare una pagina dedicata al progetto». Il gioco, però, diventa quasi subito serio, tanto che in pochi mesi le richieste si impennano e Francesco, che oggi ha 28 anni, decide di lasciare il lavoro in uno studio di design per dedicarsi completamente al custom delle scarpe.

A dargli manforte, e a svoltare il corso dell’impresa artigianale, arriva il fratello Stefano, di tre anni più giovane. Lui lavora come pr e organizzatore di eventi, oltre che nello stilosissimo retail Stone Soup, in città. È a giugno che le strade dei due fratelli si intersecano definitivamente.

Stefano, grazie ai suoi contatti nel mondo della musica, intercetta uno degli idoli dei giovanissimi, Tony Effe della Dark Polo Gang. «Quando si è esibito a Brescia gli abbiamo regalato un paio di scarpe personalizzate. Lui le portava sul palco e ha pubblicato le foto. In poche ore siamo stati inondati di like e richieste». Stessa cosa accade con Gué Pequeno, che riceve il suo paio di Nike firmate Laboratorio17 che fanno il giro del web quando le utilizza per una data all’Home Festival. Stessa cosa con Capo Plaza, idolo di giovanissimi, letteralmente impazzito per le scarpe dei fratelli Lancini.

È allora che, grazie ad un mix di visibilità ed estro, arriva la «chiamata», quella vera. È la Nike che invita Laboratorio17 a prendere parte al lancio delle Air Force 1 Camo, a Napoli, con un evento cui partecipano Paolo Cannavaro, Enzo Dong e Clemente Russo. Ovviamente decine di fan si mettono in fila per acquistare una scarpa bianca da far decorare live e non si sottraggono neppure i tre vip. E se dalla musica al calcio il passo è breve, ecco che arriva ancora, direttamente da Nike, la richiesta di customizzare le scarpe di alcuni giocatori di Serie A, fra cui Marco Borriello.

Ma non è solo questione di vip, ovviamente. Perché anche le richieste che arrivano dalla clientela «normale» non scherzano. «Siamo arrivati a personalizzare - raccontano - circa 45 scarpe al mese». Le richieste sono le più disparate, anche se l’ultima parola spetta ovviamente all’artista Francesco.

E i progetti per il futuro? A breve è previsto un incontro con Nike e l’obiettivo è di avviare una collaborazione stabile per arrivare a tutti gli atleti, mentre sul fronte del territorio ai ragazzi ronza in testa una progetto sul vino. «Vorremmo creare un custom che parta proprio dalla botte, con una colorazione naturale del prodotto... vedremo». E l’idea non è casuale, visto che il laboratorio... di Laboratorio17 è a Rodengo Saiano, in una proprietà di famiglia da cui, un tempo, transitò anche Carlo Magno. Chissà che il suo fantasma non ci metta lo zampino per creare un impero.

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