Intred: «Il nostro data center per la digitalizzazione delle pmi»

È in Lombardia, nell’area produttiva dove si concentra quasi un terzo delle più importanti imprese italiane, che Intred ha costruito, a partire dagli Anni Novanta, le sue fondamenta, diventando uno tra gli operatori di riferimento nel settore delle telecomunicazioni.
«L’innovazione è sempre stata nel mio Dna», racconta il fondatore ed amministratore delegato Daniele Peli ripercorrendo la sua storia imprenditoriale, prima nel settore dei gas tecnici e della criogenia, fino all’esperienza nella distribuzione dell’ossigeno e della terapia domiciliare. «Il mondo delle telecomunicazioni è stato un passaggio naturale: da un’innovazione applicata in ambito industriale al digitale con la creazione del primo Internet provider di Brescia».
Oggi lo sguardo di Intred va oltre i confini lombardi: Veneto, Emilia Romagna, Piemonte. Ma il progetto che segna un punto di svolta è la realizzazione del nuovo «data center» di Brescia. Una infrastruttura strategica, pensata per accompagnare la trasformazione digitale delle imprese, sempre più affamate di potenza di calcolo, archiviazione sicura e connettività ultra-performante.
«Il tema dei data center è centrale - sottolinea Peli - soprattutto in un’epoca in cui l’intelligenza artificiale richiede enormi quantità di dati da processare in tempi minimi». Contrariamente a quanto si pensa, spiega Peli, non basta un server dall’altra parte del mondo per far funzionare un algoritmo in Italia. «La vicinanza fisica ai centri di utilizzo è fondamentale per garantire prestazioni elevate». Ecco perché Intred ha scelto di costruirlo in città: un territorio economicamente vivace e ancora privo di uno strumento di questo livello.
I dettagli
La struttura sorgerà nei 30mila metri quadrati di area dell’ex Ideal Standard, zona ben servita sotto il profilo logistico e dotata di buone connessioni elettriche. Accanto al data center verrà creato anche il nuovo quartier generale di Intred. «Il progetto prevede un investimento iniziale tra i 15 e i 20 milioni di euro - spiega il presidente e ad -, che potrà salire fino a 60 milioni a pieno regime. Da buoni bresciani facciamo le cose con prudenza, passo dopo passo - spiega Peli -. Procederemo per gradi: il primo modulo del data center sarà da 1.500 metri quadri, ma arriveremo a 10.000 mq. I lavori inizieranno entro fine anno. Contiamo di accendere il primo server entro la fine del 2026».
L’obiettivo è chiaro: offrire alle imprese locali e non solo un’infrastruttura capace di sostenere le applicazioni del futuro, dall’intelligenza artificiale all’industria 4.0. Aspetto distintivo sarà la possibilità di certificazione «Tier IV», il massimo livello di affidabilità per un data center, che impone standard elevatissimi in termini di «ridondanza, sicurezza e continuità operativa».
«Puntiamo ad avere tutte le caratteristiche per poter ottenere la certificazione, - afferma Peli - anche se la certificazione stessa sarà valutata in base alle esigenze dei clienti. I requisiti sono stringenti: doppia cabina elettrica, gruppi elettrogeni indipendenti, sistemi antincendio avanzati e persino l’utilizzo di componenti provenienti da lotti di produzione differenti per evitare vulnerabilità sistemiche».
Nei primi tre mesi
Ieri il Cda ha esaminato i conti del primo trimestre. Intred (alla direzione ricordiamo c’è Egon Zanagnolo) ha registrato ricavi superiori a 13,9 milioni con una crescita organica del fatturato, pari all’8,1% su base annua. Rispetto al trimestre precedente, i ricavi risultano sostanzialmente stabili (+0,3%), un dato influenzato da due fattori principali: la progressiva riduzione dei ricavi «una tantum» legati ai bandi per le scuole (avviati negli esercizi precedenti e prossimi al completamento); gli effetti della nuova strategia gestionale adottata per l’acquisita Connecting - il cui primo trimestre del 2024 era ancora sotto la direzione della precedente compagine societaria - stanno progressivamente portando alla riduzione o dismissione dei servizi ritenuti non strategici o poco redditizi.
La società continua ad investire nella infrastruttura proprietaria in fibra ottica, che ha superato i 14.000 km di estensione, in Lombardia. Il Cda - su autorizzazione dell’assemblea - ha infine deliberato il nuovo piano acquisto azioni che partirà dal 12 maggio 2025.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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