Economia

Energia e inflazione rallentano, ma il carrello della spesa è più caro

Il Codacons stima una maggior spesa annua per famiglia (con un figlio) di 387 euro
Spesa sempre più pesante per le famiglie - © www.giornaledibrescia.it
Spesa sempre più pesante per le famiglie - © www.giornaledibrescia.it
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L’Istat conferma il deciso rallentamento dell’inflazione ad ottobre all’1,2% (era +1,6% a settembre), con l’indice nazionale dei prezzi al consumo (Nic) in calo congiunturale per il secondo mese consecutivo. L’Italia si tiene così ampiamente sotto la soglia obiettivo della Bce ed è di quasi un punto percentuale sotto l’inflazione dell’eurozona che a ottobre ha segnato +2,1%.

Secondo le stime date dalla Commissione Europea l’inflazione in Italia è stimata quest’anno all’1,7%, all’1,3 nel 2026 e al 2,0 nel 2027. Con il calo di ottobre l’inflazione acquisita del 2025 è all’1,6%.

Lo scenario

La conferma del rallentamento dei prezzi di ottobre ha favorito il Btp benchmark sceso di tre punti base (al 3,44%) accorciando sui mercati le distanze dal Bund tedesco (spread a 73,9 punti).

Tuttavia permangono le preoccupazioni sui prezzi dei beni di maggior consumo e di prima necessità, questo anche se l’Istat segnala la decisa decelerazione dei prezzi degli energetici regolamentati, quelli delle bollette del cosiddetto «mercato tutelato» (da +13,9% a -0,5%) riservato ai cosiddetti «vulnerabili». Ma, il mercato tutelato dell’energia riguarda solo un bacino di famiglie molto ridotto e a parere di alcuni questa voce sarebbe ora sovrastimata nel paniere Istat.

Il cosiddetto carrello della spesa continua invece ad essere sempre pesante per le famiglie. Pur rivisti al ribasso nelle stime definitive, i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona restano ampiamente sopra la media dell’indice generale, attestandosi a +2,1%, come pure i prodotti alimentari e bevande analcoliche che sono a +2,5% e quelli ad alta frequenza di acquisto a +2,1%, ben sopra la media anche i prezzi dei servizi sanitari e spese per la salute +1,5%.

Inflazione 

Preoccupa anche l’andamento dell’inflazione di «fondo», quella calcolata al netto degli energetici e degli alimentari freschi, questa, pur rallentando a +1,9% si mantiene di 7 punti base sopra l’indice generale. «La sensibile decelerazione del tasso d’inflazione – spiega l’Istat – si deve prevalentemente al marcato rallentamento su base tendenziale dei prezzi degli Energetici regolamentati (da +13,9% a -0,5%), degli Alimentari non lavorati (da +4,8% a +1,9%) e in misura minore, di quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da 2,4% a +2,0%).

E sempre gli energetici non regolamentati con il loro -6,4% determinano il calo congiunturale complessivo dell’indice. Se il tasso medio di inflazione scende in Italia grazie ai ribassi registrati per i beni energetici, soprattutto quelli regolamentati, per altri comparti, come alimentari e ristorazione, i prezzi ad ottobre registrano ancora sensibili rialzi, con effetti diretti sulle tasche dei consumatori», osserva il Codacons preventivando una maggior spesa annua per una famiglia media con un solo figlio di 387 euro.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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