Economia

Il crac delle Venete spinge Pasta Zara verso il concordato

Il gruppo di Treviso conta un sito a Rovato con 114 addetti a «ciclo continuo»
A Rovato. Il sito Pasta Zara
A Rovato. Il sito Pasta Zara
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Un corposo piano di investimenti a cui non è corrisposto un proporzionale sviluppo delle vendite; un drastico ridimensionamento delle linee di credito a cui sono coincise condizioni più stringenti relative ai pagamenti dei fornitori e, dulcis in fundo, è arrivato il crac delle banche venete, che ha così costretto il gruppo Pasta Zara di Treviso a intraprendere la via del concordato preventivo.

La richiesta di ammissione a questa procedura concorsuale è stata depositata in Tribunale giovedì scorso.

«La scelta di ricorrere a tale strumento per la ristrutturazione del debito - conferma una nota - risponde alla necessità urgente di poter proseguire l’attività aziendale al riparo dagli effetti indotti dalle tensioni finanziarie originate anche dalla crisi delle banche venete, nonché dalla dimensione del debito pregresso in relazione alla tempistica degli importanti investimenti recenti». Nel quadriennio 2012-16, nello specifico, Pasta Zara ha avviato un piano industriale che ha comportato investimenti per 74 milioni di euro e che ha coinvolto anche lo stabilimento bresciano di Rovato, dove sono attualmente impiegati «a ciclo continuo» 114 dipendenti (il gruppo ne conta complessivamente 480). Per quanto riguarda i rapporti con le banche venete, invece, Pasta Zara è stata costretta a svalutare in bilancio una partecipazione di circa 9 milioni. Senza dimenticare che contemporaneamente il gruppo si è visto tagliare gli affidamenti bancari dai 107 milioni del marzo 2016 ai 51 milioni del marzo 2018.

«Il percorso che ci accingiamo a intraprendere sarà lungo e comporterà sacrifici da parte di tutti noi collaboratori interni all’azienda, ma anche da parte di terzi portatori di interessi», ha ammesso il presidente Furio Bragagnolo in una prima comunicazione ai dipendenti. Già nelle prossime ore comunque è previsto un incontro tra il neo amministratore del gruppo Angelo Rodolfi, i lavoratori in forza nel sito produttivo di Rovato e i rappresentanti sindacali locali per fare ulteriore chiarezza sulla situazione.

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