Economia

Gruppo Streparava: nuovi capannoni per le commesse Amg e Lamborghini

Il bilancio: nel 2022 il fatturato sale del 19% a 323 milioni. L’ad Streparava: «Bene anche i primi mesi 2023»
Pier Luigi Streparava con il figlio Paolo © www.giornaledibrescia.it
Pier Luigi Streparava con il figlio Paolo © www.giornaledibrescia.it
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La meccatronica e le maxi commesse Mercedes/Amg e Lamborghini spingono il business del gruppo Streparava, che si «allarga» a due nuovi capannoni e consolida l’impegno nella fornitura di soluzioni innovative per la mobilità del futuro. Se in numeri potessero parlare, testimonierebbero il «cambio di pelle» avviato ormai da tempo dal colosso di Adro, che chiude il 2022 con «buoni risultati - dice l’ad Paolo Streparava - merito del lavoro di team messo in atto». E le prospettive per il 2023 non sono da meno, visto che il I semestre è partito con una crescita tendenziale di circa l’8%.

I numeri

«Se continuiamo così chiuderemo l’anno con un +10%», tira corto l’ad che, affiancato dal presidente Pier Luigi Streparava, snocciola i dati del bilancio dello scorso esercizio, il primo che comprende anche le attività in Brasile.

La holding franciacortina, tra i leader nel comparto automotive per la produzione di componenti per veicoli commerciali, bus e suv, archivia il 2022 con un fatturato consolidato che passa dai 271,921 milioni di euro del 2021 ai 323,179 del 2022 (+19%) di cui il 53% realizzato all’estero ed il 47% in Italia.

Il margine operativo lordo arriva a 26,464 mln di euro (dai precedenti 20,062 mln, pari ad un +7%) e l’utile netto a 13,790 mln di euro, in calo rispetto al «record» dei 28,820 mln del 2022, che però scontava la cessione della partecipazione nella Abd di Bologna, società di cui Streparava deteneva il 34% e ceduta al gruppo brasiliano Ccrr. Anche il patrimonio netto parla di una realtà in salute (da 95.198 mln a 109,233 mln), con l’indebitamento finanziario netto a quota 4,867 mln.

Nel complesso, il business del gruppo - che conta 7 stabilimenti, 4 in Italia e 3 all’estero (Spagna, India e Brasile appunto) per un totale di circa 1200 dipendenti, di cui 470 nel bresciano - è raddoppiato negli ultimi 7 anni (nel 2016 era di circa 160 mln), a testimonianza di quella capacità di «guardare al futuro tenendo i piedi ben saldi a terra».

Nuove commesse

Del resto, proprio gli investimenti in ricerca e sviluppo e in meccatronica gli hanno consentito non solo di vincere premi come quello di Iveco Group per il progetto Obwe che introduce sensori alle sospensioni dei veicoli («siamo molto vicini a realizzarlo», commenta Paolo Streparava) ma anche di aumentare esponenzialmente i clienti (da Mercedes alla new entry Lamborghini passando da Ferrari, Iveco, Cnh e Porsche) assistiti per lo sviluppo di assali e sospensioni per veicoli ad alte prestazioni, sia con motore a combustione che full electric. Giustificando anche la nuova area produttiva da 7.500 mq.

L’investimento

«Il nuovo ponte Bev per la Mercedes/AMG e l’albero a camme V12 per Lamborghini hanno reso necessario l’allargamento su due nuovi capannoni, uno già operativo e l’altro in partenza a settembre», spiegano i vertici che sottolineano come i numeri delle produzioni siano letteralmente triplicati negli ultimi mesi (da 80 a 250 vetture die). L’investimento è stato di 8 mln di euro per i macchinari (sui 16 del 2022) cui se ne aggiungono 12 per i capannoni, non consolidati in bilancio.

Nel 2022, peraltro, l’attenzione del gruppo per le nuove tecnologie applicate alla mobilità è testimoniata anche dall’ingresso (con una quota di minoranza, per un importo di 400 mila euro) in AS.CAR.I., spin off del Politecnico di Milano attivo nella tecnologia per la guida autonoma.

Ancora, la holding non ha abbassato la guardia nemmeno sull’ambiente (ha investito 3,5 mln per l’installazione di pannelli fotovoltaici nel sito di Adro, che consentiranno un’autoproduzione a copertura di circa il 40% del fabbisogno) e delle persone, con oltre 24 ore di formazione pro capite erogate nel 2022 e l’introduzione dei robot collaborativi (Cobot) e di una «scuola di robot». E se per la vendita delle Fonderie Cervati (è attivo l’affitto del ramo d’azienda) tutto è ancora fermo, è recente l’acquisizione (per circa 4 mln di euro) della Cmo di Erbusco, realtà specializzata nella componentistica in lamiera già fornitrice di Streparava.

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