Gender gap, Brescia fatica su occupazione e retribuzione femminili

A dirlo il rapporto commissionato dalle Consigliere di parità regionali al gruppo di ricerca Res dell’UniBs. Su un campione di 8.882 imprese lombarde, donne occupate in provincia solo il 40,96% e divario retributivo al 20,4%
Il team dell'UniBs con la consigliera Gandolfi
Il team dell'UniBs con la consigliera Gandolfi
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Occupazione e retribuzione femminili restano un problema da risolvere per la provincia di Brescia. Se infatti a livello regionale il tasso di occupazione femminile si attesta al 44,2% e il gender pay gap rimane elevato (20,1%), nel Bresciano, seconda provincia lombarda per numero di imprese insieme a Bergamo, gli indicatori sono ancora più critici: le donne occupate rappresentano solo il 40,96% e il divario retributivo di genere raggiunge il 20,4%.

Questi dati, che fanno riferimento a 8.882 impresedella Lombardia, sono contenuti nell’analisi «Occupazione femminile e maschile nelle imprese lombarde con più di 50 dipendenti-Rapporto Biennale 2022-2023», commissionata dalle Consigliere di parità regionali al gruppo di ricerca Res dell’Università degli Studi di Brescia.

L’obiettivo del lavoro era duplice: misurare i divari occupazionali e retributivi di genere e analizzare le cause strutturali e sistemiche di tali disuguaglianze. L’analisi si è quindi sviluppata su tre livelli: regionale, con lettura aggregata dei dati; longitudinale, per individuare i trend dal 2010 a oggi e provinciale, per cogliere specificità territoriali e criticità locali focalizzandosi sulle disuguaglianze di genere nell'occupazione e sulle cause strutturali.

Dall’analisi emerge un trend di complessiva stagnazione rispetto ai risultati emersi nei precedenti report, e una forte disomogeneità territoriale tra le province lombarde.

Gli interventi

«La nostra Regione, caratterizzata da un tessuto imprenditoriale tra i più vivaci e competitivi d’Europa, non è immune da squilibri che riguardano l’accesso al lavoro, le opportunità di carriera e le retribuzioni – ha dichiarato Anna Maria Gandolfi, Consiglierà di Parità regionale della Lombardia –. In un contesto di trasformazione del mercato del lavoro e crescente attenzione alla sostenibilità sociale, la promozione dell’equità di genere rappresenta una priorità strategica».

La coordinatrice scientifica della ricerca, la professoressa Mariasole Bannò dell’Università degli Studi di Brescia, ha evidenziato come «nonostante i progressi compiuti negli ultimi decenni, il divario retributivo di genere e la scarsa occupazione femminile continuano a essere una realtà persistente, che penalizza le donne e conseguentemente il mercato del lavoro, in termini economici, professionali e sociali. Questo report nasce con l’obiettivo di mettere a disposizione dati, analisi e riflessioni per comprendere in modo approfondito le dinamiche occupazionali e del gender pay gap in Lombardia, favorendo lo sviluppo di politiche pubbliche efficaci».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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