Fonderia di Torbole investe 7 milioni per un maxi impianto fotovoltaico

L’energia pesa, si calcola, si gestisce. (Anche) per questo la Fonderia di Torbole ha scelto di mettere in campo (in questo caso, letteralmente) un investimento nel fotovoltaico. Una mossa che si inserisce in una strategia che cerca di bilanciare costi e sostenibilità e che racconta un mestiere fatto di numeri, limiti e continui aggiustamenti.
Il progetto sta scrivendo il suo prologo proprio in questi giorni: attorno alla cittadella industriale sono comparsi i primi cartelli e iniziano a scorgersi i primi operai al lavoro. L’obiettivo: realizzare un maxi impianto fotovoltaico a terra, un investimento che «vale» 7 milioni di euro e che sarà in grado di coprire circa il 15% del fabbisogno energetico annuale. L’azienda di casa in via Travagliato, infatti, lavora 24 ore su 24, consumando intorno ai 15 milioni di kilowattora.
Impronta carbonica
La scelta di utilizzare 100mila metri quadrati di terreni agricoli attigui allo stabilimento nasce da limiti tecnici ben precisi: i tetti, con la loro conformazione a cupolini, non consentono di estendere ulteriormente l’installazione di pannelli solari. «Avrei preferito proseguire con l’installazione sui tetti – spiega l’amministratore delegato Enrico Frigerio – ma oltre al limite di portata, la conformazione non lo permette». Questa soluzione, seppur meno immediata, permette però di ampliare l’impianto e di compiere un passo avanti concreto.
Una storia che supera il secolo, quella dell’EF Group e la capogruppo, vale a dire la Fonderia (specializzata nel settore automotive negli anni Sessanta), ha chiuso il 2024 con un fatturato intorno ai 120 milioni di euro, in crescita del 4% rispetto all’anno precedente. Una performance che si confronta con un settore sempre più esigente sul fronte dell’efficienza e della sostenibilità ambientale.
«Il nostro investimento in sostenibilità è costante e ogni anno si cerca di fare un passo in più - continua Frigerio -: abbiamo già lavorato sul recupero del calore e sull’installazione di filtri nuovi. Il nostro obiettivo è migliorare la nostra impronta carbonica, che oggi è tra le migliori del settore. Questo perché quasi tutti gli altri usano energia prodotta per il 60% da fonti fossili».
Il nuovo impianto fotovoltaico utilizzerà pannelli prodotti in Europa, coerenti con i principi dell’industria 5.0. Il cronoprogramma prevede che l’installazione sia ultimata entro la fine dell’anno, per poi avere il parco solare a regime per aprile, in tempo per la ripartenza della produzione.
Non tutte le strade per la sostenibilità sono però aperte: le normative attuali impediscono infatti alle grandi aziende di partecipare alle comunità energetiche (alias: Cer), un’opportunità che Frigerio non esclude in futuro, ma che per ora resta fuori portata. «Se ci fosse la possibilità, ci saremmo molto volentieri» conferma.
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