Economia

Fiom Cgil: «Serve investire sul lavoro non nella difesa»

Flavio Archetti
Il Brixia Forum ha ospitato l’«Assemblea delle assemblee generali 2025». Il segretario generale nazionale De Palma: «Risorse sottratte a salari, pensioni e politiche industriali»
Michele Del Palma sul palco - © www.giornaledibrescia.it
Michele Del Palma sul palco - © www.giornaledibrescia.it
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brescia. Gli argomenti alla base della manifestazione che la Cgil ha organizzato a Roma per il 25 ottobre sono tantissimi. Probabilmente il più caldo e attuale in questi giorni è legato al piano di riarmo dell’Ue e all’impegno assunto con la Nato per portare la spesa militare al 5% del Pil entro dieci anni, destinato a sottrarre risorse economiche ai servizi pubblici.

I vertici della Fiom Cgil lombarda e nazionale ne hanno parlato oggi al Brixia Forum, dove alla presenza di circa 800 delegati si è svolta l’«Assemblea delle assemblee generali 2025», a cui hanno partecipato anche il segretario generale della Fiom nazionale Michele De Palma, quello di Fiom Lombardia Antonio Castagnoli e la segretaria generale di Cgil Lombardia Valentina Cappelletti.

De Palma ha ricordato come «gli accordi sono stati avallati dal governo Meloni e che per l’Italia significherà passare da una spesa di 45 miliardi per quest’anno a oltre 146 miliardi nel 2035, per un esborso complessivo nei prossimi dieci anni di circa 960 miliardi».

E ha aggiunto: «Si tratta di una montagna di risorse che sarà sottratta a uno stato sociale sempre meno pubblico e universalistico, ai salari e alle pensioni, alle politiche industriali e agli investimenti indispensabili per invertire il declino, creare lavoro di qualità, innovare e rilanciare il nostro sistema produttivo». Castagnoli invece ha sottolineato la necessità di compiere «investimenti e realizzare politiche industriali per manifatturiero, terziario e servizi, indispensabili per contrastare le delocalizzazioni e difendere l’occupazione». Questo «anche attraverso ammortizzatori universali modello Sure e il divieto di licenziamenti, come per creare nuovo lavoro di qualità e realizzare le transizioni energetica, ambientale e tecnologica del sistema produttivo».

De Palma, Castagnoli e Cappelletti non poi hanno mancato di argomentare anche sulla vertenza per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro dell’industria metalmeccanica, questione cruciale, oggi in fase di stallo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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