Economia

Effetto fattura elettronica: evasione Iva scende sotto il 20%

Tendenza avviata nel 2018 Il sommerso contributivo e fiscale per la prima volta intorno ai 100 miliardi
La fatturazione elettronica ha contribuito a contenere l'evasione fiscale
La fatturazione elettronica ha contribuito a contenere l'evasione fiscale
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Continua a migliorare la propensione degli italiani a pagare le tasse, merito anche di un sistema fiscale che sta mettendo a frutto strumenti telematici come la fattura elettronica. Infatti i risultati più soddisfacenti si sono realizzati sul fronte dell'evasione e dell'elusione dell'Iva. È quanto emerge dalla «Relazione sull'economia non osservata e sull'evasione e contributiva» redatta dal Ministero dell'Economia, allegata alla Nadef (Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza). Il Governo punta su una progressiva riduzione del cosiddetto «tax gap» per poter poi ridurre la «pressione fiscale» e attuare il progetto di riforma del fisco come indicato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza attuando così le raccomandazioni europee (CSR1 - Country Specific Recomandation) che chiedono all'Italia di ridurre la pressione sul lavoro e di compensare il relativo minor gettito «anche con il contrasto all'evasione, in particolare nella forma dell'omessa fatturazione». E così si sta procedendo.

La Relazione allegata alla Nadef evidenza come già nel 2018 il valore aggiunto generato dall'economia sommersa avesse segnato una flessione del 3% attestandosi a 189 miliardi di euro; con un' incidenza sul Pil del 10,7% e dunque in calo rispetto all'11,2% dell'anno precedente. Il tax gap complessivo del 2018, si riduce in valore assoluto di circa 5,3 miliardi tra il 2017 e il 2018. L'ammontare complessivo del tax gap, fiscale e contributivo, si assesta quindi nel 2018 a poco meno di 103 miliardi. La situazione migliora ancora, nell'anno successivo: secondo le stime, ancora provvisorie, nel 2019, il valore provvisorio del tax gap complessivo, derivante dalla somma dei gap calcolati per le singole imposte, ammonta a 80,4 miliardi di euro, in riduzione rispetto al valore stimato per il 2018, a sua volta pari a 85,3 miliardi di euro. E questa riduzione - affermano i tecnici del Mef - «appare ascrivibile quasi esclusivamente all'ulteriore calo del gap dell'Iva, sia in termini assoluti sia in termini relativi».

Se queste prime stime verranno confermate, per la prima volta la serie storica della propensione al gap dell'Iva si ridurrebbe sotto la soglia «simbolica» del 20%. Dai dati manca il sommerso contributivo e il mancato gettito Irpef per i lavoratori «irregolari». A novembre, le stime del 2019 saranno aggiornate, se per allora il sommerso legato ai contributi e all'Irpef del lavoro dipendente illegale si confermerà in linea con il 2018, il tax gap fiscale e contributivo potrebbe scendere sotto 100 miliardi.

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