Congresso sulla fiscalità: «Il commercialista alleato delle imprese»

Le imprese italiane sono chiamate oggi a ridefinire le proprie strategie di posizionamento e sviluppo sui mercati esteri, a fronte di scenari caratterizzati da mutamenti normativi, tensioni commerciali, introduzione di nuovi regimi di dazi e una crescente attenzione ai criteri di sostenibilità e sicurezza economica.
Uno scenario rispetto al quale il XXXIII Congresso di studio di Fiscalità internazionale «L’internazionalizzazione delle imprese nel nuovo contesto geopolitico: azioni e reazioni», svoltosi a Villa Fenaroli ed organizzato dall’Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili di Brescia, ha portato un importante contributo di analisi e riflessione con l’ausilio di esperti di alto profilo, ponendosi come punto di riferimento per i professionisti, le imprese, le istituzioni.
L’intervento
«Non a caso abbiamo scelto l’impatto dei dazi sugli scambi internazionali quale primo argomento – ha spiegato il presidente Severino Gritti, aprendo i lavori cui hanno portato il loro saluto rappresentanti del Governo, delle istituzioni, del mondo universitario e dell’amministrazione – , diventato prepotentemente di attualità per via della linea politica adottata dal presidente Trump e che ha determinato una serie di effetti a catena, facendo tornare diversi Paesi all’utilizzo di uno strumento visto finora come qualcosa di straordinario, se non quasi un residuato del passato».
«Il contesto geo-politico – riferisce Alberto Perani dell’Odcec Brescia – richiama l’attenzione anche sulla riduzione della catena del valore e la competitività delle imprese, su cui verte la tavola rotonda. Novità di questa edizione è l’inserimento di due workshop tematici, il primo sulla corretta gestione dei flussi delle merci per cercare di essere competitivi nonostante i nuovi oneri economici; il secondo riguardante il conferimento di partecipazioni in un contesto internazionale».
Temi
Fra i temi trattati, anche l’impatto dell’Intelligenza artificiale sui processi di internazionalizzazione e sul modo stesso di fare impresa e esercitare la professione (relatore Eraldo Minella, di Servizi professionali e formazione Gruppo 24 Ore.
«La convegnistica sull’internazionalizzazione e sulla fiscalità rappresenta un momento di confronto culturale oltre che di stimolo per lo sviluppo delle imprese e degli studi professionali. Ed il professionista è una figura chiave come consulente verso l’internazionalizzazione» ha osservato il consigliere nazionale Odcec, Michele de Tavonatti, introducendo l’intervento del sen. Giulio Terzi di Santagata.

«Sempre di più internazionalizzazione è diversificazione – ha tra l’altro affermato quest’ultimo –. La necessità di rafforzare le catene del valore, le esportazioni e le fonti di approvvigionamento passa attraverso una maggior messa in sicurezza delle nostre economie da un lato, e una espansione di accordi di libero scambio e partenariati dall’altro. Le dipendenze – penso alle terre rare – sono sempre più strumento di coercizione politica ed economica».
A fronte di una congiuntura così delicata e complessa, il ruolo del commercialista appare ancora più strategico. «Il commercialista – ribadisce Gritti – è il principale consulente vicino all’impresa anche per affrontare i temi dell’internazionalizzazione; unico a conoscere insieme all’imprenditore il ciclo aziendale a 360 gradi, ed è perciò in grado di stimare gli impatti delle dinamiche internazionali sulla quotidianità dell’impresa stessa».
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