Sostenibilità: il 60% delle pmi bresciane è pronto alla sfida

Barbara Fenotti
L’iniziativa è stata promossa dal Polo Innovativo e si è rivolta a imprenditori, direttori finanziari e a operations manager
L'incontro al Polo Innovativo - © www.giornaledibrescia.it
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Anche per le imprese la sostenibilità è sempre meno un concetto astratto e sempre più una filosofia concreta e quotidiana. Non lo impone solo l’Europa: lo chiede il mercato, lo pretende chi acquista.

«In Lombardia il 60% delle aziende sa con precisione cosa significhi Esg, cosa che fino a pochi anni fa sarebbe sembrata irraggiungibile, e un quarto delle imprese ha già avviato iniziative concrete, soprattutto su efficientamento energetico ed energie rinnovabili, due dei fronti più tangibili del nuovo modo di fare impresa» ha spiegato l’assessore regionale all’Ambiente e clima Giorgio Maione nel corso dell’incontro «Ready to esg – Dalla complessità normativa a soluzioni pratiche per le imprese» organizzato dal Polo Innovativo di Brescia nella sua sede di via Scuole.

Il quadro

Un quadro ottimista, quello tracciato da Maione, che non può non fare i conti con quella parte consistente del tessuto produttivo che ancora vive la sostenibilità come un costo e non come un investimento. Una percezione «che rischia di frenare l’innovazione proprio nel momento in cui è il mercato a spingere – ha aggiunto l’assessore –: lo chiedono le regole europee ma anche i consumatori, con il 60% dei giovani disposto a modificare le proprie scelte in nome dell’ambiente».

L’incubatore di Brescia

L’appuntamento promosso dal Polo Innovativo e rivolto a imprenditori, direttori finanziari, operations manager e a tutte le funzioni coinvolte nella transizione sostenibile puntava a rispondere a una domanda che le aziende si pongono ogni giorno: da dove si comincia? «Il nostro lavoro è trasformare una materia percepita come astratta in azioni immediatamente applicabili e sostenibili nel tempo» ha detto Stefano Patelli, direttore del Polo Innovativo.

Gli esperti coinvolti ieri – da Massimo Zanardini e Debora Reverberi ai rappresentanti di Ecomate, Horigon e In-Training – hanno costruito una roadmap fatta di esempi, strumenti operativi e criteri misurabili. Una bussola per orientarsi tra i nuovi standard europei di rendicontazione, gli obblighi (ridotti) dopo il Regolamento Omnibus 2025, i criteri di materialità e i KPI ESG.

La fotografia che emerge parla di un il quadro regolatorio che oscilla, anche se la direzione di marcia resta netta. Anche perché oggi la sostenibilità è diventata una leva competitiva su più fronti: dalla possibilità di accesso al credito, al posizionamento sul mercato fino alla capacità delle aziende di attrarre talenti.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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