Busi Group lancia a Ecomondo la nuova spazzatrice urbana smart

Angela Dessì
Il gruppo di Paitone consolida la crescita con acquisizioni strategiche e innovazione digitale. Ricavi 2024 a 168 milioni, utile netto a 5,75 milioni e nuovi investimenti in sostenibilità e servizi post-vendita
Mirko, Diva e Giuseppe Busi - © www.giornaledibrescia.it
Mirko, Diva e Giuseppe Busi - © www.giornaledibrescia.it
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Lo «shopping» fatto da Busi Group in Veneto nel 2023 approda a Ecomondo, e lo fa con il prototipo di un’avanguardistica spazzatrice compatta studiata appositamente per i contesti urbani più complessi con una capienza di cinque metri cubi.

La rassegna di Rimini, in programma a inizio novembre, sarà infatti l’occasione per presentare l’ultima arrivata in casa Busi dopo l’acquisizione del 25% della newco veneta Bsa Sweeping Equipment, operazione che ha permesso al player bresciano di integrare l’ultimo tassello mancante al suo ecosistema integrato di prodotti e servizi per la gestione dei rifiuti, ovvero lo spazzamento stradale.

Il compattatore in azione
Il compattatore in azione

L’idea che anima Busi Group per il prossimo quinquennio, infatti, è quella di investire sempre di più su un ecosistema di soluzioni smart, digitali e sostenibili, passando dall’essere «semplici» fornitori di macchine a partner strategici per prodotti e servizi nell’ambito della transizione ecologica.

Acquisizioni

Il gruppo opera in oltre 30 Paesi attraverso una rete capillare di distributori, centri di assistenza diretti e autorizzati. Cuore del gruppo resta Paitone, dove è in corso un progetto per la completa digitalizzazione dei processi con materiali interconnessi. Ma lo stabilimento più importante oggi è quello di Rezzato (80mila mq) dove per le linee produttive di compattatori, costipatori e cassonetti in questi anni sono stati investiti 26 milioni.

Nell’agenda degli investimenti per i prossimi anni i fratelli Busi inseriscono pertanto anche un ulteriore potenziamento della rete CAA (Centri assistenza autorizzati) in Italia e all’estero, con l’apertura di CAD misti (officine strategiche di proprietà) per presidiare aree chiave, senza dimenticare la gestione centralizzata e digitalizzata della vendita di ricambi originali per supportare il business post-vendita e lo sviluppo di servizi per assistenza da remoto, per la manutenzione programmata e predittiva nonché la digitalizzazione completa dei processi interni.

Va in questa direzione l’acquisizione del centro assistenza Ercoles & Ottaviani di Rimini; il controllo di SML srl a Udine, realtà specializzata nella riparazione e allestimento di mezzi; e l’acquisizione della maggioranza di Romar srl, già partner nel settore dei compattatori e container scarrabili che verrà trasformata in un centro di assistenza diretto per il Triveneto.

Il bilancio

I numeri dell’ultimo esercizio, del resto, sono dalla parte del gruppo di Paitone. Con ricavi consolidati pari a 168,3 milioni di euro e un valore della produzione di 182,7 milioni, Busi Group ha consolidato nel 2024 i risultati ottenuti negli ultimi anni, registrando un patrimonio netto di 81,7 milioni di euro, più che triplicato rispetto al 2018, e investimenti in immobilizzazioni superiori a 57 milioni.

L’Ebitda 2024 si è attestato a 15,9 milioni di euro e l’utile netto ha raggiunto 5,75 milioni, generando un cash flow operativo di circa 12 milioni destinato a sostenere nuovi progetti. «In pochi anni abbiamo saputo crescere, innovare e rafforzare la nostra posizione sui mercati internazionali, investendo in tecnologia, sostenibilità e persone», commentano i titolari per i quali il 2025 sarà «un anno di consolidamento e ulteriore sviluppo, con un portafoglio prodotti sempre più orientato alle esigenze delle città e dei clienti».

Sostenibilità

Vale la pena di ricordare anche l’impegno sul fronte della sostenibilità, ambientale e non solo. Dopo aver introdotto il Bilancio di sostenibilità e un piano ESG strutturato, Busi Group ha avviato infatti l’analisi della doppia materialità, il calcolo della carbon footprint Scope 1-2-3 e una serie di azioni concrete per migliorare le performance ambientali e sociali. Tra gli obiettivi fissati per il biennio 2025-2026, invece, figurano la certificazione sulla parità di genere, quella sulla responsabilità sociale, il riconoscimento Top Employer e una mappatura completa della supply chain.

Un approccio che, evidentemente, risponde anche alle esigenze di clienti strategici come A2A e Hera, che richiedono ormai ai fornitori di ridurre la propria carbon footprint e di adottare standard ESG elevati, trasformando la sostenibilità in un fattore competitivo determinante.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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