Economia

Calzetteria e maglieria: i Ciocca puntano tutto sulle nicchie di lusso

Nel 2022 i ricavi del gruppo di Quinzano d’Oglio superano 35 milioni grazie al marchio Drumhor
Un prodotto Ciocca in lavorazione - © www.giornaledibrescia.it
Un prodotto Ciocca in lavorazione - © www.giornaledibrescia.it
AA

Il made in Italy è un concetto che racchiude in sé tutte le caratteristiche della cultura manifatturiera italiana: artigianalità, tradizione, professionalità, know how e qualità delle materie prime. Il «saper fare italiano» è la stella polare della famiglia Ciocca che ha il suo quartiere produttivo nella «fabbrica-atelier» di via Luigi Ciocca 11 a Quinzano.

Lo storico stabilimento, in passato tempio della calzetteria, è oggi suddiviso in tre distinti reparti: accanto alle calze si sono affiancate le produzioni di capi di maglieria in cachemire di altissima qualità e di intimo.

«La fisionomia del gruppo è profondamente cambiata negli ultimi anni - spiega Filippo Ciocca affiancato dal fratello Michele -. Ci stiamo focalizzando sempre più sulle nicchie del lusso con marchi, come ad esempio Drumhor, che stanno dimostrando un trend di crescita decisamente positivo».

La storia

Da piccolo calzificio a gestione familiare ad azienda leader in Italia quella di Ciocca è una storia ultracentenaria. Nata nel 1912 a Milano, due guerre mondiali e quattro generazioni fa, dopo solo pochi anni, l’impresa si trasferisce per volontà del fondatore Luigi a Quinzano d’Oglio (in un’ex fabbrica di coperte).

Negli anni Novanta l’apertura di una nuova linea di business: la maglieria, con il marchio Rosso Puro; il grande salto arriva nel 2014 con l’acquisizione del marchio Drumhor, diventato uno dei marchi icona della maglieria made in Italy.

I numeri

Oggi il gruppo della famiglia Ciocca ha un fatturato aggregato che si aggira intorno ai 35 milioni di euro. La parte da leone è rappresentato dalla Ciocca spa (con le divisioni di maglieria Rosso Puro ed Heritage e le calze Ciocca, Linea 1912 ed i private label di altissimo livello del lusso) che nel 2022 ha fatturato 16,3 milioni di euro in crescita rispetto ai 14 milioni del 2021.

Secondo pilastro è rappresentato dalla Robertson srl che detiene il marchio Drumhor con i negozi di Milano (via della Spiga e via Manzoni), Torino (via Lagrange), Forte dei Marmi e Roma (via Campo Marzio). I ricavi della Robertson sono esplosi negli ultimi tre anni passando dai 7,1 milioni del 2020 ai 10,2 mln del 2021 fino ai 12,1 milioni del 2022. Drumhor è il brand sul quale il gruppo punta per il futuro.

Ma c’è anche Sozzi Calze di Milano che presidia la nicchia di altissimo livello della calzetteria e che nel 2022 ha fatturato 1,6 mln. A chiudere il cerchio c’è Intimeri srl, realtà specializzata in biancheria intima; infine le attività dell’idroelettrico con 9 centrali a «coclea idrodinamica» istallate nella Lomellina, tra i Comuni di Vercelli e Novara. «Per la moda il 2023 è stato un anno complesso - spiega Ciocca -. Il nostro è un prodotto stagionale adatto ai mesi più freddi e il caldo anomalo registrato negli ultimi mesi non ha giocato a nostro favore».

La calzetteria è stata invece vera protagonista del Black Friday di Amazon: in soli 10 giorni, sul proprio sito e-commerce e sul negozio online di Amazon, il marchio Ciocca ha registrato un incremento del fatturato del +251% rispetto a un periodo normale dell’anno, con un picco del +385% rispetto al fatturato di un giorno medio nella sola giornata di venerdì 24 novembre, il 40% in più rispetto allo scorso anno.

Icona Newsletter

@Economia & Lavoro

Storie e notizie di aziende, startup, imprese, ma anche di lavoro e opportunità di impiego a Brescia e dintorni.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia