Economia

Brescia riparte: sale la richiesta di servizi per case e aziende

I dati dell'osservatorio di ProntoPro mostrano la voglia di ripresa nella nostra provincia: l'analisi nelle settimane di lockdown
Voglia di ritorno alla normalità - Foto Ansa/Stefano Sacchettoni © www.giornaledibrescia.it
Voglia di ritorno alla normalità - Foto Ansa/Stefano Sacchettoni © www.giornaledibrescia.it
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Dopo settimane durissime per il Bresciano, tra le zone più colpite dall'epidemia da coronavirus, con un sistema sanitario sotto pressione, morti triplicati rispetto agli ultimi anni, crisi economica come diretta conseguenza della crisi sanitaria, arrivano i primi concreti segnali della voglia (e del bisogno) di ripartire.

Sappiamo che la Fase 2 porta con sè timori e incertezze per una possibile ondata di ritorno del contagio. Ma è inevitabile che con l'allentamento delle restrizioni a partire dal 4 maggio il mondo produttivo è tornato a muoversi.

Un'idea di cosa è ripartito la offre l'osservatorio di ProntoPro, portale che mette in contatto domanda e offerta di servizio professionali e che conta circa 40mila professionisti iscritti nella nostra provincia. L'analisi delle richieste mette a confronto l'ultima settimana pre-Covid, ossia quella dal 17 al 23 febbraio, con le settimane successive, in cui ordinanze e decreti hanno passo dopo passo messo l'Italia in lockdown.

A livello provinciale, così come regionale e nazionale, il crollo verticale della richiesta di servizi coincide con la settimana in cui il blocco inizialmente circoscritto a Lombardia e altre 14 province viene esteso a tutta Italia: inizia il lockdown e il Paese si ferma.

Nel Bresciano le richieste di servizi per le imprese e per la casa si dimezzano rispetto alla due settimane prima, tutto ciò che riguarda gli eventi, ossia servizi di catering, wedding planner, affitto location, gruppi musicali e dj, chef privati arriva a perdere anche l'80%. Seguono tre settimane abbastanza stabili, fino alla vigilia del 14 aprile, quando un primo allentamento delle misure restrittive si traduce in una lieve ripresa delle richieste di servizi.

Cominciano a crescere, seppure lentamente, ma in maniera costante, le ricerche di servizi per le imprese (che sono al momento ad un +29% di richieste rispetto alla settimana pre-emergenza): si tratta per lo più di richieste per le imprese di pulizia, servizi informatici (probabilmente a supporto delle attività di smart working che molte aziende stanno cercando di ottimizzare durante il lockdown), ma anche i commercialisti (consultati per districarsi fra le agevolazioni offerte dal governo e le varie modalità di richiesta).

Sanificazione nei negozi - Foto Ansa/Mourad Balti Touati © www.giornaledibrescia.it
Sanificazione nei negozi - Foto Ansa/Mourad Balti Touati © www.giornaledibrescia.it

Parallelamente si muovono i servizi per la casa, spinti anche dal fatto che già da metà aprile il governo inserisce alcune categorie come idraulici ed elettetricisti nei servizi essenziali per la comunità.

La crescita più significa rientra però in quella categoria che l'osservatorio di ProntoPro chiama Altro e che contiene anche il servizio di spedizione e consegna a domicilio, che a livello nazionale, da inizio pandemia, è cresciuto del +800%. Il delivery è un'ancora di salvezza in queste settimane soprattutto per chi aspetta ancora di riaprire, come parrucchieri e centri estetici, ma anche bar e ristoranti e negozi di abbigliamento. 

Sono cresciuti i servizi di delivery - Foto Ansa/Angelo Carconi © www.giornaledibrescia.it
Sono cresciuti i servizi di delivery - Foto Ansa/Angelo Carconi © www.giornaledibrescia.it

Se le richieste per le categorie di cui scritto finora sono ai livelli pre-crisi, lo stesso non si può dire per tutto ciò che si collega all'organizzazione di eventi ma anche alle lezioni, sostituite ovviamenti da corsi online nelle settimane in cui non era possibile uscire di casa. A crescere, tra i servizi alla persona, è la richiesta di psicologi e psicoterapeuti, non solo per i singoli, ma anche per le coppie, professionisti chiave per supportare chi ha avuto più difficoltà ad affrontare l'isolamento.

«Confrontando il dato di calo totale - conclude l’analisi di Marco Ogliengo, ceo di ProntoPro -, i bresciani si dimostrano più ottimisti e pronti a ripartire rispetto alla media regionale e nazionale. Sulla nona settimana di lockdown (20-26 aprile) il dato per Brescia relativo alle richieste di servizi professionali è in calo del 22% rispetto all’ultima settimana pre-emergenza, mentre in Lombardia e a livello nazionale siamo ancora su -31% e -35%. In generale Brescia e provincia hanno retto meglio alla crisi rispetto alla regione e alla nazione».

 

 

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