Brescia in Europa rilancia sull’acciaio verde: gli esempi di Feralpi e Asonext

L’industria dell’acciaio è pronta per percorrere la strada della rivoluzione verde. A tal fine la Commissione europea ha istituito il «Fondo di ricerca per il carbone e l'acciaio», per supportare l’industria siderurgica al fine di raggiungere l’obiettivo zero emissioni e la conversione di almeno il 30% della produzione primaria di acciaio all’utilizzo di idrogeno pulito entro il 2030, come previsto dal Green deal.
A breve sarà pubblicato il nuovo bando per il finanziamento di progetti in diversi ambiti afferenti al miglioramento dei processi di produzione dell’acciaio e alla riduzione delle emissioni che ne derivano.
Se n’è parlato al Futura Lab «La filiera dell'industria siderurgica-opportunità europee e nazionali», organizzato dalla società di consulenza Ibs Consulting guidata da Alberto Bertolotti, e che ha visto gli interventi di Lodovico Monforte, Folco Ciulli, Matteo Falasconi, Sebastiano Fumero, Girolamo De Felice e il contributo dell’Ufficio studi di Siderweb.
Feralpi Group
Uno dei problemi centrali che le industrie devono affrontare è lo smaltimento e recupero delle scorie siderurgiche. «Quando non è possibile recuperare i rifiuti all’interno della nostra attività - afferma Cosmo Di Cecca, vice coordinatore progetti ricerca e sviluppo tecnologico di Feralpi Group a Lonato, che ha messo in campo un piano quinquennale per la transizione ecologica ed energetica -, è necessario trovare percorsi alternativi. Il coinvolgimento di filiere esterne, differenti da quelle siderurgiche, permette di creare una sinergia per dare nuova vita a quei rifiuti che, grazie alle loro proprietà, possono diventare sostitutivi di materiali di origine naturale, generando un valore distribuito su una filiera più ampia». »La gestione e valorizzazione delle scorie come nuovo prodotto – prosegue Di Cecca -, è uno degli obiettivi che abbiamo come gruppo, in ottica di riduzione dei nostri impatti».
In questo percorso di contenimento dell’impronta ambientale gli investimenti di Feralpi non si limitano a tale ambito ma vanno anche nella direzione della produzione di energia da fotovoltaico per autoconsumo e sull’elettrificazione dei processi al fine di ridurre sempre più le emissioni di CO2.
Asonext
Ognuno ha però «la sua scoria bianca (quella derivante dalla lavorazione in forno del rottame ferroso ndr)». Lo nota Luca Lancini, sustainability manager dell’azienda siderurgica di Ospitaletto Asonext: «Un problema di gestione oggi che diventerà opportunità in futuro. Le scorie bianche sono oggetto di valorizzazione progressiva nei nostri processi di recupero e riciclo, che con costi contenuti e possibilità di riutilizzo possono rendere vincente un’azienda». E continua: «Un approccio che deve essere comprensibile anche dalla pubblica amministrazione, che ha il compito di valutare metodi e impianti, perciò è importante nasca anche una collaborazione con centri di studio come ad esempio Federacciai. La sostenibilità, del resto, è nel dna della nostra azienda, fin dalla figura del suo fondatore, Aldo Artioli».
Asonext sta portando avanti uno specifico progetto di transizione ambientale e decarbonizzazione, che include in prospettiva la sostituzione dei combustibili e l’abbattimendo delle emissioni dirette e indirette.
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