Valsabbia Investimenti, 2024 positivo all’insegna della diversificazione

«Il bilancio consolidato evidenzia ricavi totali per 456,7 milioni di euro, un utile netto di 6,8 milioni e un patrimonio netto di 420,5 milioni, dato quest’ultimo che, unitamente ad una posizione finanziaria netta positiva di 11 milioni di euro, denota solidità patrimoniale. Elemento quest’ultimo che consente di affrontare con consapevolezza un futuro, che purtroppo rimane gravido di incognite». In una nota sintetica il gruppo Valsabbia Investimenti ha reso noti i risultati apportati lo scorso esercizio.
Profonde incertezze
Anche la realtà di Odolo, guidata da Ruggero Brunori (amministratore delegato), ha chiuso un anno «difficile» e «contrassegnato dalle profonde incertezze di un contesto geopolitico particolarmente problematico», ma ancora con conti in salute.
Il punto
Le attività della Valsabbia Investimenti (capogruppo) si concentrano nella gestione di partecipazioni industriali e finanziarie, che comprendono anche quote di interessenza in società quotate, nonché nella gestione di immobili industriali, commerciali e civili, anche di pregio storico. Nello specifico, il gruppo articola la propria attività nella produzione siderurgica e di recupero dei rottami ferrosi, in primis con le controllate Ferriera Valsabbia ed Ecoacciai, mentre con la collegata Pontenossa opera nella produzione di ossidati di zinco e attraverso Ital Brokers anche nell’ambito della consulenza assicurativa.
Il gruppo
«Tale diversificazione – evidenzia la nota – ha consentito anche in un anno particolarmente difficile di consuntivare risultati positivi». Dal quartier generale di Odolo, i vertici aziendali preferiscono non aggiungere altre informazioni in merito. Il gruppo, che fa riferimento alle famiglie Brunori, Cerqui e Oliva, è guidato dalla capogruppo Valsabbia Investimenti, nel cui Cda siedono Ruggero e Paola Brunori, Leonida e Angela Lavinia Cerqui, Pierluigi e Fabrizio Oliva e Paolo Pasini. In merito alle partecipazioni in società quotate, come conferma la nota diffusa ieri, emergono le quote detenute, tra le altre, in A2A, Mediobanca, Generali e Banca Intesa Sanpaolo, «frutto di una scelta strategica e oculata di investimento operata in esercizi precedenti che negli ultimi anni, e in particolare nel 2024, ha dato risultati ampiamente positivi».
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