Economia

Auto e Green Deal, Regione delusa. Guidesi: «Passo avanti, ma non basta»

Il documento non soddisfa l’assessore regionale che è anche alla guida dell’Automotive Alleance: «Leggeremo i testi»
L'assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi © www.giornaledibrescia.it
L'assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi © www.giornaledibrescia.it
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Correzione di rotta sul Green Deal, tardiva e con troppa prudenza. C’era grande attesa nella nostra provincia sulle annunciate aperture di Ursula von der Leyen. Quello presentato ieri a Bruxelles è sì un «passo in avanti», ma dovrà essere verificato «documenti tecnici alla mano». Le anticipazioni diffuse a tarda ora della bozza di proposta della Commissione europea non paiono soddisfare appieno la filiera dell’automotive e soprattutto lasciano l’amaro in bocca all’assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi, che è anche presidente dell’Automotive Regions Alliance, l’alleanza tra le 36 regioni europee dove si producono auto. «Sembra un passo in avanti, che verificherò nei documenti tecnici – dichiara lapidario l’assessore Guidesi –. Se quanto sembra si confermerà, comunque, per noi, servirà molto altro».

Cambio di rotta

Per l’assessore la proposta annunciata dalla Commissione europea è un primo passo nella giusta direzione, ma non sufficiente: «Oggi il cambio di rotta ci consente una speranza che dovrà trovare conferma nei documenti tecnici – ribadisce –. È davvero incredibile essere arrivati a tutto questo dopo tre anni di proposte, sinergie con gli altri territori e stakeholder; confronti accompagnati da inconfutabili dati negativi del settore automotive europeo».

«Continuo a pensare che serva una piena "neutralità tecnologica" – spiega Guidesi – liberando la capacità di innovazione del settore che in Europa gode di tradizione e innovazione che negli ultimi anni è stata limitata ad un’unica soluzione, avvantaggiando i costruttori extraeuropei».

L’apertura arrivata da Bruxelles ha comunque rimesso in discussione una pietra miliare del Green Deal andando incontro alle richieste di Germania, Italia e dei Paesi in cui l’automotive è centrale. La scossa è stata data dal cancelliere Friedrich Merz, ma un ruolo strategico lo ha avuto Regione Lombardia. Ad affiancare Guidesi sono stati il Cluster Lombardo della Mobilità, guidato da Saverio Gaboardi, l’Università di Brescia e Confindustria Brescia.

Il percorso

«Quando il dibattito europeo era dominato da una visione ideologica e da scelte calate dall’alto – spiega Guidesi –, la Lombardia fu la prima a dire "no" e a proporre una strada alternativa: la "neutralità tecnologica", ovvero obiettivi ambientali chiari e libertà di raggiungerli attraverso tutte le soluzioni scientificamente disponibili. Non una battaglia di retroguardia, ma una strategia fondata su dati, ricerca e innovazione».

Una linea che nel tempo ha trovato sempre più ascolto a Bruxelles e che ha avuto un passaggio decisivo il 9 novembre 2023 a Pamplona, durante la seconda Conferenza annuale dell’Alleanza delle Regioni Europee dell’Automotive. In quell’occasione la Lombardia riuscì a far inserire nel documento ufficiale sottoscritto da 34 regioni europee un chiaro riferimento alla necessità di valorizzare tutte le tecnologie disponibili – elettrico, carburanti rinnovabili e idrogeno – nel percorso di decarbonizzazione. Un risultato politico che portò la Lombardia a presiedere l’Alleanza nel 2025: un riconoscimento al ruolo di capofila assunto dal sistema lombardo.

Nel 2023 la Regione ha presentato lo studio sui carburanti rinnovabili realizzato dal Cluster Lombardo della Mobilità, che coinvolse università, centri di ricerca, imprese e associazioni di categoria che dimostrò come i carburanti alternativi fossero in grado di abbattere le emissioni lungo l’intero ciclo di vita del veicolo, salvaguardando al contempo occupazione, filiere produttive e competitività europea.

Alla luce di questo percorso, «oggi il cambio di rotta – sottolinea ancora Guidesi – ci consente una speranza che dovrà trovare conferma nei documenti tecnici. È davvero incredibile essere arrivati a tutto questo dopo tre anni di proposte, sinergie con gli altri territori e stakeholder».

«La mobilità del futuro sarà sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale solo se vedrà protagoniste tutte le tecnologie, endotermico compreso – conclude Guidesi –. La Commissione oggi fa un passo avanti verso la razionalità, verso il mercato, verso i consumatori ma servirà tanto altro per salvare il settore. Soprattutto servirà una Commissione che non chiuda gli occhi davanti all’evidenza». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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