Auto, Germania e Italia unite per un «cambio di rotta» sull’elettrico

Bruxelles si prepara a lanciare la sua mini e-car economica, in un momento in cui il mercato europeo è sempre più dominato dai marchi cinesi. Lo scorso anno le auto elettriche in arrivo da Pechino hanno rappresentato il 55% di tutte le vetture importate nell'Unione, in netto aumento rispetto al 48% registrato l'anno precedente.
A seguire, tra i principali partner extra-Ue figurano la Corea del Sud (16%), il Giappone e gli Stati Uniti (entrambi al 9%), che hanno portato Bruxelles a spendere 42,4 miliardi di euro per l'importazione di elettriche e ibride, a fronte di 57,3 miliardi di euro di esportazioni.
L’alleanza Italia-Germania
A sollecitare un cambio di passo nella transizione del comparto auto sono, insieme, Italia e Germania, che in una lettera congiunta indirizzata a Ursula von der Leyen chiedono a Bruxelles «responsabilità, pragmatismo e visione» per superare «le gabbie ideologiche» del suo Green Deal. «Ora è il momento delle decisioni: mentre Bruxelles discute, la concorrenza globale corre» ha ricordato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, firmatario della missiva insieme all'omologa tedesca Katherina Reiche. Un'iniziativa che spinge l'Europa «ad agire subito», proprio mentre entra nel vivo il dibattito sulla revisione del regolamento sulle emissioni di CO2 di nuove auto e furgoni, che dal 2035 imporrà lo stop alla vendita di auto a benzina e diesel.
In questo contesto sono arrivate le direttamente le dichiarazioni del cancelliere tedesco Friedrich Merz a confermare ufficialmente il cambio di rotta tedesco. «La mia idea chiara è che non continuiamo a sostenere questo cosiddetto divieto dei motori a combustione nella sua forma attuale – ha dichiarato Merz in un’intervista a Pinar Atalay per la rete Ntv –. Non voglio che la Germania sia tra quei paesi che persistono con questo divieto sbagliato».
Lombardia
Parole accolte con favore dall’assessore di Regione Lombardia allo Sviluppo economico Guido Guidesi: «Bene le dichiarazioni del cancelliere tedesco Friedrich Merz in tema di automotive e, nello specifico, a tutela dell’industria del settore. Concetti chiari come neutralità tecnologica e netta contrarierà allo “stop delle vendite di auto a motore endotermico dopo il 2035”. Le posizioni che la Lombardia sostiene da anni, condivise anche dall’Automotive Regions Alliance, stanno trovando sempre più consenso».
E continua: «Ora è arrivato il momento che tutti coloro che hanno a cuore il futuro dell’industria automobilistica chiedano alla Commissione europea di mettere finalmente in campo azioni forti e concrete per scongiurare il più grande suicidio economico della storia. La presidente von der Leyen adesso decida se tentare di salvare 13 milioni di posti di lavoro o, al contrario, di distruggere definitamente la più grande industria europea».
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