«Oltre la corsa», una mostra su volti e scorci della Mille Miglia

Le fotografie arrivano dagli archivi acquisiti da Fondazione Negri: tra gli scatti ci sono la punzonatura in Foro Boario, la vittoria della Om Superba e i volti di Moss e Nuvolari
Alfred Neubauer, coi vincitori Stirling Moss e Denis Jenkinson
Alfred Neubauer, coi vincitori Stirling Moss e Denis Jenkinson
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La Fondazione Negri, giacimento cultural-fotografico bresciano d’eccellenza, conta fra le oltre 100mila immagini del suo archivio storico, circa 6mila foto delle edizioni della Mille Miglia, la corsa automobilistica il cui mito si rinnova anche quest’anno con la gara celebrativa a tappe fra auto d’epoca che da Brescia si snoderà fino a Roma e ritorno dal 17 al 21 giugno. Nell’occasione non poteva dunque mancare una mostra che, benché fuori dalle manifestazioni ufficiali, valorizzasse lo specifico fotografico della «corsa più bella del mondo» ancora oggi famosa internazionalmente.

La mostra

Infatti da domani al 9 luglio la galleria Spazio Fondazione Negri (Brescia, via Calatafimi 12/14; ingresso libero con orario 16-19 dal martedì al venerdì; e 15-19 il sabato) ospiterà «Mille Miglia, oltre la corsa», esposizione allestita da Mauro Negri, portatore e coordinatore (anche attraverso la rivista Biesse) dell’eredità testimoniale della dynasty fotografica avviata a Brescia nel 1890 dal capostipite «editore e fotografo» Giovanni Negri. Vi sono esposte 45 immagini in biancoenero –  formato 40x50 incorniciato con passepartout – stampate dai negativi di scatti realizzati fra il 1927 (prima edizione) e il 1957 (quando un tragico incidente di gara a Guidizzolo impose la sospensione). Non sono foto dei Negri, bensì provenienti da vari archivi via via acquisiti dalla Fondazione e opera di vari autori, ma principalmente del modenese Ferruccio Testi (1882-1958), maestro dell’obiettivo anche in ambito motoristico, Ferrari compresa, fino allo storico litigio col «drake» Enzo. Le immagini di Testi provengono dal suo archivio ora di proprietà britannica, ma di cui Mauro Squassoni Negri ha ottenuto la disponibilità espositiva.

Niente gara

La selezione in mostra volutamente non propone momenti di gara e auto in movimento, bensì altrettanto storicamente probatorie e intriganti scene di contorno all’avvincente kermesse, a cominciare dalla punzonatura che, finché non fu costruita piazza Vittoria che ancora oggi la ospita, avveniva al cittadino Foro Boario. Fra i personaggi ritratti non mancano gli ideatori della 1000 Miglia – Giovanni Canestrini, Renzo Castagneto, Aymo Maggi e Franco Mazzotti – e vari piloti fra i quali i famosi Stirling Moss e Tazio Nuvolari. Uno scatto particolare è quello che immortala una folla di dipendenti della fabbrica OM di Brescia festanti per la vittoria della aziendale Om 665 Superba S torpedo di Ferdinando Minoia e Giuseppe Morandi nel 1927: di quel successo la Om fece poi vetrina promozionale itinerante in provincia e altre città.

Scorci bresciani

L'officina Alfa Romeo a Brescia
L'officina Alfa Romeo a Brescia

In un altro scatto Giuseppe Campari, vincitore (coequipier Giulio Ramponi) del 1929, mentre firma le verifiche tecniche; e il progettista dell’Alfa Romeo, Vittorio Jano, a colloquio con Renzo Castagneto; ancora, il direttore tecnico della Mercedes, Alfred Neubauer, coi vincitori Stirling Moss e Denis Jenkinson ancora sporchi di olio e fumo subito dopo l’arrivo nel 1955. Questo e altro danno mirabile misura e temperie storica di quanto avveniva «oltre la corsa».

In alcuni scatti si riconoscono bene scorci bresciani: in particolare in uno del 1934 si vedono le pendici del Monte Maddalena fare da sfondo (con al margine destro dell’inquadratura la monumentale Tomba del Cane) all’officina-garage Ford di Porta Venezia – animata di vetture, meccanici, e piloti fra i quali Giuseppe Morandi e Archimede Rosa della OM, e Achille Varzi – che ospitava le Alfa Romeo dell’omonima squadra gestita fino al 1938 da Enzo Ferrari e la sua scuderia.

Con questa «Mille Miglia, oltre la corsa», la Fondazione Negri – che vanta l’acquisito archivio di Gianni Cancellieri già responsabile di Autosprint e nel novembre 2022 pubblicò un volume in cui Dino Brunori ricostruiva le vicende della Scuderia Brescia Corse (1964- 1976) – offre dunque un’altra chicca di Storia bresciana e mito motoristico.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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