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Padenghe, la Musica «indie» in ricordo di Paolo Benvegnù

Simone Bottura
Torna il Sant’Emiliano Music Festival. Ospiti d’onore gli Scisma, la band da lui fondata sul Garda
Il cantautore Paolo Benvegnù, morto alla fine dello scorso anno © www.giornaledibrescia.it
Il cantautore Paolo Benvegnù, morto alla fine dello scorso anno © www.giornaledibrescia.it
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Il Sant’Emiliano Music Festival ricorda Paolo Benvegnù. Appuntamento sul prato del castello di Padenghe, dove domenica 27 luglio, dalle 19.30, diversi artisti e cantautori omaggeranno l’amico e collega scomparso il 31 dicembre scorso, all’età di 59 anni, nella sua casa a Cecina di Toscolano, sul Garda, dove aveva mosso i primi passi musicali con gli Scisma e dove amava tornare. Ad animare la serata, tra gli altri, ci saranno proprio gli Scisma, band indie-rock che ha segnato gli anni ’90 con uno stile sofisticato e ricercato, di cui Benvegnù è stato fondatore, chitarrista, cantante e leader.

Gli amici

Sarà la terza edizione del festival, la cui direzione artistica è affidata ai Corimè, duo composto dai fratelli Maurizio e Roberto Giannone, cantautori siciliani d’origine e gardesani d’adozione, insieme al violinista Stefano Zeni. «Paolo Benvegnù – ricordano Maurizio e Roberto – era un amico, che ha collaborato anche al nostro ultimo album "Disarmo", uscito nel 2024. Insieme abbiamo scritto e interpretato il brano "Prima di tutto". Con gli altri amici e colleghi che parteciperanno al festival di Padenghe, abbiamo pensato di dedicargli la serata». Tra le eredità lasciate da Benvegnù c’è una comunità affettiva di persone che, ruotando intorno alla sua figura e alla sua musica, si sentono legate, come se si conoscessero e si volessero bene. In qualche modo, a Padenghe, l’arte di Paolo risuonerà ancora, attraverso la musica di chi ha condiviso con lui il palco e lo studio.

Il concerto

Gli Scisma suoneranno con Michela Manfroi alle tastiere, Giorgia Poli al basso, Danilo Gallo alla batteria e Sara Mazo alla voce e chitarra. «Omaggeranno Paolo con la loro musica – dicono i fratelli Giannone – insieme ad altri cantautori e cantautrici. Non c’è il mainstream, ma nomi comunque molto interessanti».

Sul prato del castello si esibiranno: Greta Zuccoli, cantautrice napoletana, già Nuova Proposta a Sanremo 2021, con collaborazioni con Damien Rice e Max Gazzè; Gnut, anch’egli napoletano, che fonde folk, blues e cantautorato italiano con un forte legame alla tradizione partenopea; Fabio Dondelli, cantautore bresciano, ex frontman degli Annie Hall e un percorso solista sotto lo pseudonimo de Il Sindaco; Arthur Lisko, giovane e talentuoso musicista e produttore di Gavardo. Con tutti loro interagiranno di volta in volta i direttori artistici del festival, il violinista, compositore e arrangiatore Stefano Zeni e i Corimè, che faranno da padroni di casa e presentatori.

Lo spazio

Va segnalato che il festival mantiene il nome del luogo in cui è nato e che ha ospitato le prime due edizioni, la Pieve di Sant’Emiliano, ma cambia location, pur conservando lo stesso spirito. «Non ci sarà un palco – spiegano i Corimè –, gli artisti si esibiranno sul prato del castello, davanti a uno splendido panorama del Garda al tramonto, in un’atmosfera decisamente intima, nonostante l’affluenza attesa (l’anno scorso erano presenti 700 persone, ndr)». L’ingresso è libero. Saranno disponibili alcuni posti a sedere, ma l’ideale è portarsi un plaid per godersi la serata seduti sul prato.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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