Ornella Vanoni, al Vittoriale nel 2022 l’ultima performance bresciana

«La sophisticated lady della canzone italiana incanta nella magia del Vittoriale, con la sua inesausta voglia di cantare e di raccontarsi. Ornella Vanoni, con quella classe infinita e l’irresistibile birignao, regge con disinvoltura il doppio impegno, protagonista assoluta di un mini-concerto voce e piano (quello di Fabio Valdemarin). C’è il tutto esaurito nell’anfiteatro dannunziano ed è facile capire perché: vanno colte al volo le ormai rare occasioni per vedere all’opera quella che, dal 1958, è una signora della musica nazionale».
Così il nostro giornale, a firma Enrico Danesi, raccontava, il 6 agosto 2022, quello che è stato l’ultimo concerto di Ornella Vanoni in terra bresciana. Non una prima volta nell’anfiteatro gardesano, poichè si era già esibita nel luglio 2002 ed era stata ospite in prima fila della performance dell’amico Giorgio Albertazzi nell’agosto 1999. E nemmeno, naturalmente, una prima volta nella nostra provincia: da ricordare, per esempio, il concerto del 27 aprile 2000 all’Odeon di Lumezzane, uno show a tinte blu, poichè si trattava di una serata jazz nella quale l’Ornella nazionale era acciompagnata, come è successo molte altre volte, dal trombettista Paolo Fresu, un caro amico che la cantante milanese ha prescelto per suonare domani al funerale.
Innegabile tuttavia, al di là degli impegni di lavoro, la sua predilezione per il Benaco, dove si recava spesso per rilassarsi e per trascorrere giornate di vacanza. La ricordano alcuni esercenti gardesani. «Nel 2022 a Salò, in occasione del concerto al Vittoriale, aveva scelto di soggiornare quasi una settimana al Grand Hotel di Gardone, vivendo il centro storico di Salò con discrezione, eleganza e raffinatezza – ricorda Andrea Maggioni, di Bar Italia 1920, presidente di Salò ProMotion, coordinatore di Confesercenti –. Acuta, ironica, autenticamente affascinante, ha portato un tocco di classe che si è armonizzato con l’atmosfera del Garda. La ricordiamo come presenza preziosa e rispettosa, seduta nel ristorante sul lungolago e, subito dopo, ai tavolini del Bar Italia 1920 a raccontare la sua vita travolgente».
«Era l’estate 2019. Per due volte si è fermata a pranzo e una volta a cena da noi – rivela Alberto Giacomini dell’Osteria dell’Orologio –. Simpatica, spiritosa, con una naturale curiosità: ha apprezzato la nostra cucina e si è intrattenuta a parlare con gli altri ospiti. Tutti ricordiamo quando passeggiava scalza all’interno dell’osteria, con quella spontaneità che la caratterizzava. E poi... entrambi avevamo un barboncino».

«È stata per me e la mia socia la prima musa ispiratrice. La nostra prima collezione di pittura con tecnica mista era dedicata all’album “Bellissima ragazza”, 12 opere come 12 erano le canzoni contenute nella raccolta. Nel 2022 le abbiamo regalato uno dei 12 pezzi a lei dedicati» rammenta infine Marcella Menichetti di Arte 41.
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