Una ninna nanna di pace nell'ultimo abbraccio a Seline, morta a 9 anni

La piccola bara bianca coperta di fiori attraversa la sala, il pianto dei bambini spezza il silenzio. Nella chiesa evangelica di via Zara, gremita fino all’inverosimile, il tempo sembra sospeso tra incredulità e dolore. Centinaia di persone – adulti e bambini – si stringono attorno alla famiglia colpita da un lutto che lascia senza parole: ognuno si sente mamma o papà, fratello o sorella della piccola scomparsa venerdì a nove anni, dopo alcuni giorni di ricovero seguiti a un malore.

Piena di luce

Nella foto incorniciata sulla bara Seline è bellissima. Ha i capelli ricci, lunghi e un sorriso pieno di luce. Accanto ci sono un disegno con i lustrini e la mano della sua mamma. A celebrare l’ultimo saluto con rito protestante di stampo pentecostale è il pastore Delia Tumminiello della Sabaoth Church di Brescia. A occhi chiusi, sotto una palla di stelle, viene invocato Dio e tutti cantano un Alleluja.

In tanti vogliono parlare di Seline. Una educatrice ne ricorda «la bellezza delicata, lo sguardo complice e furbo. Scorrazzavi nella chiesa con eleganza, stile e paillettes. Ti ringraziamo per aver portato il cielo più vicino alla terra. Ora insegna agli angeli a ballare, piccola Seline». Un altro esponente della Sabaoth Church legge un pensiero che la bambina aveva scritto a Dio una settimana fa parlando dei suoi genitori perché «Seline parlava sempre del suo papà, della sua bellissima mamma e del suo fratellino».

Nella sala con l’immagine della piccola proiettata sulla parete viola c’è tutta la primaria Don Vender: compagni di classe, insegnanti, genitori, e pure la dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale Filomena Bianco. Seline era una brillante studentessa di quarta. In rappresentanza di ogni cuore la preside Patrizia Galeri porta alla famiglia «la tenerezza, l’abbraccio e la preghiera della scuola. Seline era una bambina solare. La vogliamo ricordare mentre correva felice nel grande giardino del nostro istituto. Lunedì (poche ore prima del malore, ndr) ha abbracciato compagni e maestre. Il suo banco solo apparentemente rimarrà vuoto: Seline vivrà per sempre nei nostri cuori». E, grazie al generoso gesto della donazione degli organi, tanti bambini vivranno grazie a lei.

Angelo bello

Di «delicatezza – perché era presente, ma mai invadente –, dolcezza, bellezza, generosità e calma» parla la maestra Monica. Il papà ringrazia: «Seline oggi hai fatto la storia riunendo qui un sacco di gente. Sei il mio angelo, la bambina che mi sgridava e mi ha insegnato a essere una brava persona. Io spero di essere stato un buon papà». La certezza che questo non è un addio, ma un arrivederci risuona con forza nelle parole della mamma affidate a un’amica.

Ogni bambino ha con sé una rosa bianca. Sono tutte per Seline. La cerimonia si conclude con un canto e una preghiera dedicata alla famiglia. Fuori, scese le scale del grande complesso in cui si trova la sala, i compagni di classe intonano «una ninna nanna di pace», amicizia e fantasia immaginando un domani «senza strega e lupo cattivo». Un tempo in cui «quel muro vedrai svanirà». Poi i palloncini bianchi, rosa e fucsia volano in cielo. E con loro, leggeri, i pensieri di tutti.