Ermal Meta, racconti di vita e di musica come nel tinello di casa
Come un incontro tra amici, con un’atmosfera bella e suadente: il concerto di Ermal Meta conquista pure gli scettici, con il suo abito consapevolmente analogico, che va all’essenza delle canzoni, alla veste spoglia con cui sono nate. Che illumina la melodia e fa risaltare i testi, sentimentali o esistenziali che siano, ad ogni modo ben scritti e interpretati con passione.
Lo spettacolo
Un migliaio di spettatori hanno accolto al Dis_Play del Brixia Forum l’artista di origine albanese, reduce dalla conduzione del Concertone romano del 1º Maggio. La scenografia, ricca e calda, riproduce un camerino e invita a entrare in casa del cantautore. Che si svela con parole mirate, e canzoni che sono piccole storie di vita, pervase da una vena costante di malinconia.
Nonostante in scena siano soltanto in due – con Meta c’è il giovane e istrionico pianista Davide Antonio Pio, anche arguta spalla comica – e sebbene buona parte della scaletta si dipani sull’asse chitarra-pianoforte, il suono acustico acquista sfumature inedite per il gran numero di strumenti (classici e digitali), che generano un clima caldo e avvolgente, tra luci tenui e fumose.
La scaletta
E se ci sono brani che proprio con questa confezione francescana rivelano in pieno la loro bellezza («Piccola anima», «Mi salvi chi può»), ce ne sono altri – come lo splendido «Stelle delle notti lunghe», reso struggente dall’accompagnamento ulteriore di una fisarmonica, «Finché vita non ci separi», «9 primavere» e «A parte te» – che vengono proposti con armonizzazioni più ariose, brillando di luce assoluta. Si fa però apprezzare, Ermal, anche per l’(auto)ironia con cui si rivolge alla platea, scherzando sui mariti trascinati al concerto dalle mogli, sulla natura dolceamara delle sue canzoni, su stravaganti esperienze in discoteca e tv ovvero giocando con autotune e falsetto, gigioneggiando divertito con «Una rotonda sul mare» di Fred Bongusto o intenso con «Exit Music» dei Radiohead e «Wicked Game» di Chris Isaak.
Il cantante e autore certifica di avere un posto nel panorama contemporaneo della canzone nazionale. E il 12 maggio sarà in libreria il suo secondo romanzo, «Le camelie invernali», chiamato a confermare la convincente vena letteraria mostrata all’esordio.
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