Cultura

«La ricerca nascosta»: pepite stellari e angeli all'ombra del ciliegio

L’installazione in giardino e nel ballatoio sarà visibile fino al 27 agosto 2023 negli orari di apertura del Diocesano
  • La mostra «La ricerca nascosta» al Museo Diocesano di Brescia
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  • La mostra «La ricerca nascosta» al Museo Diocesano di Brescia
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    La mostra «La ricerca nascosta» al Museo Diocesano di Brescia
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Varcando il portone del Museo Diocesano in via Gasparo da Salò, fino al 27 agosto 2023 si adocchieranno subito le sculture bidimensionali e gli elementi che attorniano e impreziosiscono il grande ciliegio al centro del chiosco. Sono le opere scultoree di Rita Siragusa, artista e professoressa d’arte bresciana di origini siciliane, che la sede espositiva ospita con la mostra «La ricerca nascosta».

Inaugurata giovedì 6 luglio, «La ricerca nascosta» è la traduzione materica di una vera ricerca spirituale di Siragusa, che negli ultimi anni ha trovato nella propria fede una risposta allo sconforto e all’abbandono. Due i percorsi in cui si snoda l’esposizione: oltre alla grande installazione site specific al centro del chiostro, salendo nel loggiato del secondo piano del museo i colori e le forme variegate delle sue opere si fondono con la classicità dell’antico monastero e del museo diretto da Mauro Salvatore e presieduto da Nicoletta Bontempi, presenti alla vernice insieme alla stessa artista e al presidente della Commissione Cultura del Comune di Brescia Pietro Ghetti.

Le opere in mostra - eseguite con numerose tecniche e diversi materiali, dalla terracotta all’alluminio fino al vetro - sono state eseguite all’interno di casa, e non in uno studio d’arte. Solo lì l’artista si sentiva davvero a contatto con i pezzi, giorno e notte. Anche per questo le sculture sono meno monumentali di quelle prodotte in precedenza, con dimensioni a misura d’uomo e forme astratte che ricordano tuttavia il soggetto ispiratore (angeli, soggetti biblici e figure antropomorfe). «In casa potevo esternare tutte le mie emozioni, anche le più crude, quelle esteticamente meno accattivanti», ha spiegato Siragusa. «Ho potuto farlo perché era il periodo del Covid, durante il quale ho sentito la necessità di confrontarmi. L’ho fatto prima di tutto con Sandro Laffranchini, primo violoncellista della scala e amico, e con il filosofo Alberto Cividati.

Da questo confronto e dalle riflessioni dell’artista sono nate le numerose opere in mostra. Il ciliegio, nelle mani di Siragusa, si trasforma in un «albero sacro coperto da pepite stellari che lo ricoprono interamente per portare a un rinnovamento», dice. «Sono andata alla ricerca di vernici fluorescenti per illuminare una nuova versione della pianta».

L’installazione in giardino e nel ballatoio sarà visibile fino al 27 agosto 2023 negli orari di apertura del museo in via Gasparo da Salò 13, ovvero tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18 (escluso il mercoledì). L’ingresso alle collezioni comprende anche la mostra di Siragusa, e costa 8 euro (4 il ridotto).

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