Cinema

Demon Slayer conquista il mondo, anche a Brescia è tra i film più visti

Cristiano Bolla
L’anime «Il Castello dell’Infinito» ha sbancato il botteghino: cosa c’è dietro al nuovo fenomeno dell’animazione giapponese, che ha fatto il pieno di fan pure nelle sale bresciane
Il protagonista di Demon Slayer, Tanjiro Kamado - ©Studio Ufotable
Il protagonista di Demon Slayer, Tanjiro Kamado - ©Studio Ufotable
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Il debutto di «Demon Slayer – Il Castello dell’Infinito» al cinema ha confermato la forza dirompente di una saga che negli ultimi anni è diventata uno dei simboli dell’animazione giapponese nel mondo.

Numeri record

In patria, il primo capitolo della trilogia cinematografica che fa seguito alla serie animata ha superato quota 31 miliardi di yen al box office, pari a oltre 212 milioni di dollari, con più di 22 milioni di spettatori. Un risultato che lo colloca al secondo posto tra i maggiori incassi di sempre per un film anime in Giappone, dietro soltanto a «Mugen Train», altro film dello stesso franchise che nel 2020 ha superato i 500 milioni di dollari globali.

Negli Stati Uniti, «Il Castello dell’Infinito» ha esordito con circa 70 milioni di dollari, facendo suo il record assoluto per un titolo di animazione giapponese distribuito nel mercato nordamericano che durava dal 1998, dal debutto di «Pokémon: The First Movie». Record che vale anche per l’Italia, dove nel weekend appena trascorso ha incassato 2,6 milioni di euro. Numeri alla mano, con oltre 350 milioni di dollari globali siamo di fronte ad uno degli eventi cinematografici più importanti del 2025. Ma di cosa parla, «Demon Slayer» e quali sono le ragioni dietro al suo clamoroso successo in questi giorni?

La saga

La serie «Demon Slayer – Kimetsu no Yaiba» nasce come manga serializzato tra il 2016 e il 2020 sulle pagine di Weekly Shōnen Jump, il tempio della narrazione a fumetti giapponese, da dove ha raggiunto oltre 150 milioni di copie vendute in tutto il mondo. La storia segue le vicende di Tanjiro Kamado, giovane che dopo l’uccisione della famiglia da parte di un demone giura di diventare Cacciatore di Demoni per vendicare i suoi cari e salvare la sorella Nezuko, trasformata in creatura demoniaca.

L’anime, prodotto dallo studio Ufotable, ha ripercorso fedelmente le tappe principali del manga: dall’addestramento di Tanjiro all’ingresso nel Corpo Ammazzademoni, fino agli scontri sempre più epici contro le Lune Superiori al servizio del temibile Muzan Kibutsuji. «Il Castello dell’Infinito» segna l’inizio della trilogia conclusiva: un’opera corale che raduna i Pilastri, i guerrieri più forti dell’organizzazione, all’interno di una fortezza labirintica dove si svolgeranno i combattimenti decisivi contro gli alleati di Muzan.

L’anime ha debuttato nel 2019 e ha subito consolidato la popolarità del franchise grazie a uno stile visivo curatissimo e a una regia spettacolare, conquistando pubblico e critica e portando il titolo alla ribalta internazionale. Con quattro stagioni televisive e tre film destinati a concludere l’arco narrativo, la saga di Tanjiro, Nezuko e dei Pilastri è oggi un brand globale in grado di competere con i colossi dell’animazione americana. Con «Mugen Train» nel 2020 erano già stati abbattuti record storici, ma questo «Il Castello dell’Infinito» conferma che non si tratta di un caso isolato ma di una tendenza consolidata.

Nei cinema di Brescia

Il successo non si misura soltanto in cifre, comunque importanti. Nel Multisala OZ di Brescia, ad esempio, il film ha registrato circa 5000 presenze nei primi quattro giorni di programmazione, di cui oltre la metà ha scelto la versione in lingua originale sottotitolata. «Un dato straordinario che conferma la vitalità del filone anime al cinema, dove può contare su una fan base solida e attiva», ha commentato Tomaso Quilleri de Il Regno del Cinema.

L’uscita si è trasformata in un vero evento comunitario, con numerosi cosplayer accorsi in sala per impersonare i propri idoli. Una partecipazione che fotografa bene l’entusiasmo che accompagna il franchise e, più in generale, il rapporto sempre più stretto tra il pubblico italiano e il mondo dell’animazione giapponese: «Demon Slayer si candida ad essere uno dei titoli più rilevanti di questa fine estate, certamente una delle sorprese più interessanti per il mercato internazionale» ha aggiunto Quilleri.

Il fenomeno anime

Non potrebbe essere altrimenti, considerando quanto è cresciuto il settore anime. Negli ultimi dieci anni nelle sale italiane sono arrivati 117 film anime, 57 dei quali solo dal 2019 al 2024. Un titolo come «Il ragazzo e l’airone» di Hayao Miyazaki ha superato i 6,9 milioni di euro al botteghino, diventando il film d’animazione giapponese di maggior successo degli ultimi dieci anni. Altri casi significativi sono i 5 milioni di «Captain Harlock», i 2,6 milioni di «Doraemon – Il Film» o gli oltre 2,4 milioni di «Dragon Ball Super: Broly».

In questo contesto, «Demon Slayer» si inserisce come naturale erede, capace di raccogliere una generazione di fan cresciuta tra manga, streaming e fiere come Lucca Comics. Secondo i dati, gli anime hanno ormai conquistato una fetta di pubblico eterogenea: si va dai teenager ai giovani adulti, fino a un target familiare che ha imparato a riconoscere la qualità delle produzioni giapponesi.

Statuine di personaggi del mondo anime al Gamescom di Colonia - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Statuine di personaggi del mondo anime al Gamescom di Colonia - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it

I motivi del fenomeno sono molteplici. Sul piano artistico, la qualità tecnica degli anime ha pochi rivali: lo studio Ufotable, in particolare, ha ridefinito gli standard dell’animazione televisiva e cinematografica con una cura per i dettagli che ha fatto scuola. Sul piano emotivo, storie come quella di Tanjiro e Nezuko, intrise di sacrificio, resilienza e legami familiari, hanno un respiro universale che va oltre i confini culturali del Giappone. Sul piano industriale, infine, la distribuzione globale coordinata da Sony/Crunchyroll (in Italia è uscito nelle sale con Eagle Pictures) ha permesso di trasformare ogni nuova uscita in un evento mondiale.

C’è poi l’aspetto culturale, forse il più interessante. Gli anime non sono più un prodotto di nicchia ma un fenomeno mainstream, capaci di richiamare folle nelle sale, di generare comunità attive online e di influenzare la moda e la musica. Non è un caso che nelle ultime settimane si sia parlato a lungo di «Kpop Demon Hunters», il film animato sudcoreano di Netflix in grado di attrarre milioni di spettatori.

Il mercato dei manga in Italia, cresciuto del 445% in Italia tra il 2019 e il 2023, conferma che siamo davanti a un cambio di paradigma: ciò che un tempo era confinato agli appassionati oggi è un linguaggio globale, condiviso da generazioni diverse e capace di muovere cifre da capogiro al botteghino.

«Demon Slayer – Il Castello dell’Infinito» può essere molto più di un film, quindi: il simbolo di un’epoca in cui l’animazione giapponese detta le regole del mercato globale. Un fenomeno che a Brescia, come nel resto del mondo, ha dimostrato tutta la sua forza, e che è destinato a segnare ancora a lungo il futuro del cinema internazionale.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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