«Buen Camino», il film di Zalone è da record anche a Brescia

Il ritorno di Checco Zalone sul grande schermo si è trasformato, fin dalle prime ore, in un evento capace di segnare un nuovo capitolo nella storia recente del cinema italiano. «Buen Camino», arrivato nelle sale il giorno di Natale, ha immediatamente catalizzato l’attenzione del pubblico e degli operatori del settore, imponendosi come un fenomeno che va ben oltre il semplice successo commerciale. In pochi giorni il film ha infranto record consolidati, confermando ancora una volta come il nome di Zalone rappresenti un fattore determinante per il box office e, soprattutto, un potente motore di rilancio per l’intero mercato cinematografico durante le festività.
I numeri del primo weekend parlano chiaro. Nei quattro giorni compresi tra il 25 e il 28 dicembre, «Buen Camino» ha incassato 26.921.300 euro con una media di 34.847 euro in 771 cinema. Gli spettatori sono stati 3.316.838, per una quota di mercato pari al 71,4%. Si tratta della migliore apertura di sempre per un film di Natale in Italia, un risultato che assume un peso ancora maggiore se si osservano i singoli giorni di programmazione: il film ha infatti stabilito il record assoluto di incasso sia nel giorno di Natale sia a Santo Stefano, le due date tradizionalmente più forti dell’anno per le sale insieme a Capodanno. L’effetto traino sul mercato è stato immediato e evidente, con un incremento del 256,5% rispetto al weekend precedente e dell’87% rispetto allo stesso periodo del 2024. Anche il confronto con i precedenti titoli di Zalone aiuta a inquadrare la portata dell’exploit: «Quo vado?» si era fermato a poco meno di 23 milioni nell’apertura (ma in tre giorni), mentre «Tolo Tolo» ha chiuso il suo primo weekend con circa 21 milioni di euro, nel solitamente più ricco giorno di Capodanno.
Il successo a Brescia
A raccontare cosa significhi, concretamente, un successo di questo tipo per le sale è Tomaso Quilleri, responsabile del circuito Il Regno del Cinema e dei multisala Oz e Moretto di Brescia. Il suo giudizio parte da una constatazione netta: «Un film di questo tipo, che è un mostro di proporzioni enormi, porta beneficio a tutto il mercato. È un traino eccezionale». Un traino che, secondo Quilleri, si riflette soprattutto nel clima delle festività, tornato finalmente ai livelli di qualche anno fa: «È davvero da prima della pandemia che non si vedevano, tra Natale e Santo Stefano e durante le feste, numeri di questo tipo». Le sale piene, i sold out e l’entusiasmo del pubblico restituiscono l’immagine di un Natale cinematografico che sembrava appartenere al passato recente.
Nel valutare l’andamento complessivo del periodo, Quilleri affronta anche il confronto con «Avatar: Fuoco e cenere», che in Italia ha raggiunto per ora quota 15 milioni di euro. «Il calo dalla prima alla seconda settimana, intorno al 9%, è molto contenuto e dimostra che il film ha retto», spiega, sottolineando come il cumulato italiano sia «assolutamente in linea con mercati paragonabili come la Spagna».
È vero, ammette, che «Avatar avrebbe potuto fare qualcosa in più», ma allo stesso tempo «c’è spazio per due film molto importanti», capaci di convivere senza penalizzarsi a vicenda. In questo contesto, «Buen Camino» emerge per la sua capacità di parlare a pubblici molto diversi: «È un film assolutamente trasversale. Va dal pubblico saltuario, che viene al cinema una volta all’anno, fino a quello cinefilo». Una trasversalità che trova conferma nei dati e nell’esperienza quotidiana delle sale: «È andato bene nei locali di qualità, nelle monosale, nei multiplex, nei cityplex, al Nord come al Sud».
Il successo del film, secondo Quilleri, è favorito da un incastro del calendario fondamentale: «Le feste cadono in maniera molto vantaggiosa e, al netto di Avatar, la concorrenza è limitata. Se continua a tenere in questa maniera e il passaparola resta positivo, può davvero raggiungere risultati importantissimi». Anche oltre quei 65 milioni di euro che sono, al momento, il record per un film di Zalone e del cinema italiano in generale.
Titoli iconici
Il discorso si può allargare infine al tema del cinema come evento, un aspetto che per Quilleri rappresenta una chiave di lettura fondamentale dell’attuale mercato. «Abbiamo visto come certi titoli iconici rappresentino ancora oggi un’opportunità straordinaria per le sale», afferma, citando il caso della riedizione di «Mamma, ho perso l’aereo», recentemente tornato in sala per i 35 anni dalla prima uscita: «È andata molto bene, ogni volta che riproponiamo film di questo tipo registriamo il tutto esaurito».
Un successo che non riguarda solo la nostalgia, ma il desiderio del pubblico di vivere un’esperienza collettiva e condivisa. «La sala diventa sempre più il luogo di un evento», spiega Quilleri, ricordando come anche le riedizioni e i grandi classici festivi riescano a richiamare spettatori di tutte le età. In questo senso, «Buen Camino» non è soltanto un record di incassi, ma la conferma che, quando il cinema riesce a trasformarsi in un appuntamento irrinunciabile, il pubblico risponde ancora con entusiasmo.
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