Sirmione, inaugurato il percorso espositivo da 47 opere «Pietra&Co.»
Nel rumore e nel silenzio di Sirmione, l’arte contemporanea torna a farsi... «sentire». È stata inaugurata ieri la nuova edizione di Pietra&Co., il percorso espositivo nato nel 2007 grazie all’artista Lillo Marciano, e curato dal Consorzio Marmisti Bresciani, in collaborazione con il Comune di Sirmione e la Direzione regionale Musei nazionali Lombardia. «Identità nel rumore e nel silenzio» è un omaggio al dialogo tra le identità del Consorzio, volto e anima della pietra bresciana, e i luoghi di Sirmione.
Luoghi protagonisti, che si attraversano seguendo un itinerario tradizionale e partecipato dalla grande folla di turisti, e luoghi inediti che, nel silenzio, sospendono i percorsi abituali per incoraggiare nuovi scorci e l’ascolto di ciò che separa il sé dal mondo.
Il percorso
I venticinque artisti che partecipano a questa edizione di Pietra&Co. (scultori della pietra, artisti monumentali contemporanei e creatività legate ai mondi emergenti della digital art e dei linguaggi performativi) espongono quarantasette opere lungo un percorso che va da Punta Grò alle Grotte di Catullo, alternando narrazioni in spazi chiusi, come il Villa Cortine Palace Hotel, e spazi a cielo aperto.

Sono sculture in marmo, installazioni monumentali, progetti site-specific, fotografie, videoarte, eventi musicali e performance: espressioni di un’arte che diventa occasione di incontro, inclusione e partecipazione, al di fuori dei luoghi espositivi tradizionali, in spiagge, passeggiate, parchi, giardini, biblioteche, chiese, hotel, ristoranti, siti storici e archeologici. «Il progetto di quest’anno – chiarisce Valentina Marciano, curatrice della mostra insieme a Paola Cavalli – nasce da un “sentire” che non si può ridurre dentro i confini della quotidianità, e ritrova nell’arte quella coraggiosa presa di coscienza che sa lasciarsi alle spalle categorie e opinioni, per riempirsi di straordinaria libertà».
Maestri dello scalpello
Tra le opere in mostra, nove sculture di Franco Ghirardi, che in ogni sua creazione fa rivivere sulla dura pietra la meraviglia di un istante, l’emozione di un momento: così, ad esempio, «Contemplazione», realizzata in marmo di Botticino e collocata davanti all’Infopoint di viale Marconi.
Altro grande maestro dello scalpello bresciano è Gianpietro Moretti, recentemente scomparso: «Il corpo e l’anima», una delle sue sculture più iconiche, è posizionata all’interno del Villa Cortine, e simboleggia l’unione olistica tra corpo e anima, che vede il femminile e il maschile unirsi nella verità quotidiana della vita.
Standing black
In dialogo con le architetture romane delle Grotte di Catullo, le «Standing Black (Corpi Estesi) I, II, III, IV, V» di Felice Martinelli indagano la forma e la materia con un linguaggio astratto e capace di attraversare le epoche, mentre l’«Omaggio a Colbert» di Stefano Bombardieri, in piazzale Orti Manara, offre una visione inclusiva e non gerarchica del mondo naturale, raffigurando un’interdipendenza e una simmetria tra l’umanità e il resto della vita: l’artista trae ispirazione dalla fotografia di Colbert di un piccolo monaco che legge davanti a un elefante inginocchiato, azione che diventa simbolo di buon auspicio e capacità di rimuovere gli ostacoli.
Arcaica e sacra, infine, la presenza del coccodrillo viola in plastica riciclata della Cracking Art nel fossato del castello scaligero: l’opera richiama il coccodrillo del Nilo, venerato nell’antico Egitto, che qui diventa ponte tra l’acqua e la pietra che in essa si specchia, e invita a riflettere sulla continuità tra natura e artificio, tra tempo antico e presente.

Fino all’autunno
Completano l’esposizione, che resterà allestita fino a ottobre, le opere di Stefano Arienti, Dorothy Bhawl, Barbara Crimella, Angelo Confortini, Timea Deak, Johan Frisò, Anna Gabbiani, Armida Gandini, Ferdinando Lombardi, Anja Luithle, Renzo Nucara, Marco Paghera, Johannes Pfeiffer, Roberta Susy Rambotti, Tiziano Ronchi, Rita Siragusa, Tommy Sper, Barbara Ventura, oltre ai lavori di Lillo Marciano permanentemente esposti a Sirmione: «Kiss... please» sulla terrazza panoramica della Spiaggia delle Muse, «Inno alla gioia» e «Autostoricizzazione» nella biblioteca comunale.
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